Cattedrale - Duomo

Costruzione romana edificata intorno all'857; nel XV secolo lo stile della cattedrale viene adeguato ai canoni architettonici dell'epoca. La cattedrale, titolata a Santa Maria Assunta, oggi ospita contributi di importanti artisti contemporanei.

Indirizzo e contatti

Piazza Prampolini - 42121 Reggio nell'Emilia
telefono 0522 433783
sito web GiraReggio

Orari

Dal Lunedì alla domenica
08.00 - 13.00 / 16.00 -19.30

sito web Orari SS. Messe

Come arrivare

Reggio nell'Emilia - centro storico

Cenni storici

Edificata su un'antica costruzione romana intorno all'857, ha subito diverse trasformazioni secondo lo stile romanico.Verso la fine del XV secolo, lo stile della cattedrale viene adeguato ai canoni architettonici dell'epoca. Prospero Sogari, detto il Clemente, è lo scultore che ne cura l'esecuzione rimasta però incompleta. Opere sue sono le statue raffiguranti Adamo ed Eva poste sul portale centrale, mentre ai lati tra fasce di marmi che ricoprono le superfici mediane della facciata entro le nicchie vi sono i Santi Crisanto e Daria e i Santi Venerio e Gioconda, compiuti dal Clemente e dalla sua bottega tra il 1572 e 1580.

Nella torre, sulla facciata, domina la statua della Madonna col Bambino con i coniugi Fiordibelli (benefattori) in lastre di rame a sbalzo dorato, capolavoro di arte orafa eseguito da un'artista di eccezione: il reggiano Bartolomeo Spani (orafo, scultore, architetto vissuto tra il '400 e la prima metà del '500). L'intero Duomo conserva cappelle rivestite di marmi pregiati e finemente scolpiti. Di rilievo: il sepolcro di Orazio Malaguzzi (a destra dell'ingresso) eseguito dal Clemente, il monumento funebre di Valerio Malaguzzi (del 1510) opera di Bartolomeo Spani (terza cappella sul lato destro), il sepolcro Rangoni (sempre del Clemente) e la Cappella Fiordibelli, con l'Assunzione di Maria Vergine San Pietro in cattedra e San Girolamo (1626) di Giovanni Francesco Barbieri detto il Guercino.

All'interno della Cattedrale, la Cripta risale al XII o XIII secolo. Caratterizzata da volte a crociera, sostenute da 42 colonne con capitelli frammentari, per lo più quattrocenteschi (due recano la data del 1491, ma anche più antichi), la parte più antica contiene l'altare con l'arca e i corpi dei Santi Martiri Crisanto e Daria. Il restauro generale avvenne nel 1923. Durante i lavori fu trovato un ragguardevole frammento di pavimento romanico (mosaico del III-IV secolo) che dal piano della cripta conduce attraverso una scaletta, in un vano sotterraneo. Nel mosaico sono riconoscibili figure geometriche e animali tra cui il cervo alla fonte, La cripta è formata da tre cappelle: al centro quella col sepolcro dei martiri Crisanto e Daria, a destra quella dedicata ai caduti in guerra, decorata nel 1923 da Anselmo Govi (sotto di essa una scaletta porta alle tombe dei Vescovi) e, a sinistra, un bassorilievo con due Re Magi (XIII secolo) funge da pietra tombale del Vescovo raffigurato sul retro.

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Arte contemporanea del Duomo

La cattedrale è stata restaurata e riaperta al pubblico nel 2010. Sono stati posti nuovi arredi liturgici realizzati da artisti di assoluto valore, riconducibili alla corrente dell'arte povera e concettuale, con l'obiettivo di creare nuovi spunti di riflessione, di spingere il fedele a fermarsi e misurarsi con le forme ed i colori e con la simbologia profonda che gli artisti hanno voluto incorporarvi.

Claudio Parmiggiani, artista che interpreta in modo personale aspetti dell’arte concettuale e dell’arte povera con opere di silenziosa contemplazione, ha realizzato l’altare. Con un intervento che unisce passato e presente, l’artista ha riutilizzato due blocchi di marmo semilavorati in epoca romana, da lui 'riconosciuti' come densi di significato. Dal punto di vista simbolico, l’altare unisce le due valenze della "mensa" (Cenacolo) e del dono della vita (Calvario).
La cattedra di Jannis Kounellis, esponente di spicco dell’Arte povera, è stata realizzata con le vecchie assi di un soffitto a cassettoni del Quattrocento, le quali ancora recano i chiodi, fatti a mano, con cui furono fissate. Il lavoro dell’artista di origine greca ha avuto una lunga elaborazione: la cattedra, realizzata in ferro - chiaro rimando alla stabilità - è collocata di fianco ad altre due sedute più piccole, una per il presidente non vescovo e l’altra per l’assistente. La forma essenziale e severa si rifà a modelli antichi, evocando in particolare forme altomedioevali. La pedana è costituita da un tavolato di legno "consunto", in modo da sottolineare la tradizione "antica" di questa "autorità" che dagli inizi della cristianità raggiunge il nostro presente. Nel dicembre 2012, per motivi di spazio, la cattedra è stata smontata. 
La scala in marmo bianco di Carrara a forma di stella, che conduce all’ambone ed il supporto dell’Evangeliario in bronzo dorato, la cui forma ripropone il motivo dell’aquila di San Giovanni, sono state realizzate da Hidetoshi Nagasawa, che ha creato anche la Croce gloriosa destinata a essere sospesa in fondo alla navata, ancora non esposta.
Il candelabro pasquale dell’artista abruzzese Ettore Spalletti, un semplice ed essenziale volume puro di grande intensità poetica, si pone nello spazio come segno indicatore di una forte presenza. È una grande colonna in marmo tagliata verticalmente al centro, le cui pareti interne sono ricoperte di foglia d’oro: questa sorta di feritoia, illuminata dall’esterno, sprigiona luce, in sintonia con la tradizione ebraica della duplice colonna - di fuoco nella notte e nube di giorno -  che guidò il popolo ebraico nella sua attraversata nel deserto. Nella splendida cripta recuperata si incontrano, lungo la scala, due interventi scultorei di Graziano Pompili e, sull’altare, un aereo capocielo, simboleggiante il vento dello Spirito Santo, di Giovanni Menada, che ha realizzato anche l’incensiere utilizzato durante il rito di Dedicazione dell’altare e di consacrazione delle nuove opere.

Duomo, navata centrale Duomo, navata

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