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Oratorio di San Spiridione

L’Oratorio di San Spiridione è un piccolo edificio religioso situato nel centro storico di Reggio Emilia. Costruito a metà del '700 per molti reggiani è quasi un mistero, aperto soltanto in rare occasioni per mostre ed eventi. Per lunghi anni la chiesa venne impiegata come magazzino e ora è di proprietà dell'istituto scolastico San Vincenzo.

Indirizzo e contatti

Via Nuova 7 - 42121 Reggio Emilia
telefono 0522 451011 - Segreteria Scuola San Vincenzo
email segreteria@istitutosanvincenzo.re.it

Orari

L'oratorio è aperto solo in occasione di mostre o eventi

Tariffe

A seconda degli eventi e/o mostre in programma

Come arrivare

Reggio nell'Emilia - centro storico
via Nuova, 7

Cenni storici

Il contesto

In questa zona della città che fu ricca di monasteri e che vide la presenza di un alto numero di opere pie, si trovava nel '600 il Pio luogo dei Mendicanti. La sezione maschile si trovava sul lato settentrionale di corso Cairoli e via Franchetti, la sezione femminile sul lato meridionale delle stesse vie. Il primitivo edificio era molto probabilmente l'oratorio della sezione femminile dei mendicanti. Ricostruito nel 1736 ad opera di Andrea Carabusi e affrescato negli anni immediatamente successivi dal pittore Francesco Vellani, autore di diverse altre opere in importanti palazzi reggiani (Palazzo Gabbi, Palazzo Masdoni, chiesa di San Giacomo e Filippo), nel 1750 il pio luogo dei mendicanti venne unito dapprima all' Albergo dei Poveri dal duca d'Este Francesco III e successivamente all'orfanotrofio.

A metà del '700 San Spiridione diventa quindi l'oratorio dell'orfanotrofio maschile e femminile della città. La sezione maschile venne brutalmente eliminata da Francesco IV nel 1838 per paura di rivolte liberali, ma rimase operativa la sezione femminile gestita dalle suore di San Vincenzo,  chiamate dal duca nel 1840.

Decorazione:

Decorato da Vellani e da due quadraturisti i De Benedetti, l'Oratorio è una vera e propria sala teatro che rispecchia lo stile del primo Settecento: giochi d'illusione, trompe d'oeil, giochi prospettici. Gli spazi si dilatano per indicare al fedele la direzione da seguire: lo sguardo finale è rivolto verso la volta, che rappresenta l'Assunzione di Maria. All'incalzante ritmo dei colonnati si sovrappone una ben più lineare balaustra dalla quale si affacciano gli Apostoli che assistono, entro una cornice barocca, all'Assunzione della Vergine. L'apparato decorativo è completato dalla presenza a fianco delle colonne dalle rappresentazioni allegoriche della Fede, Prudenza, Carità, Provvidenza, Giustizia e Fortezza

Negli stessi anni il Vellani lavora al Palazzo Gabbi ed è probabile che sia stato lo stesso conte a chiamare il pittore per la decorazione dell' Oratorio (il Conte Gabbi era infatti uno degli amministratori del pio luogo dei mendicanti). Vellani oltre alla decorazione con le sei figure a monocromo dei muri e la volta dipinge anche le tre tele:

- sull'altare maggiore Elemosina di San Spiridione contornata da un finto tendaggio 
- negli altari laterali: S.Andrea d'Avellino e la Sacra Famiglia con S. Giovanni Battista

Per lunghi anni, prima delle trasformazioni novecentesche, la chiesa venne impiegata come magazzino. Fu quasi certamente nel 1910 che, in occasione dei lavori di ampliamento del corpo sud del cortile dell'Orfanotrofio Femminile, la chiesa, subendo interventi in più parti, raggiunse la configurazione che tuttora possiamo ammirare.

 

Interni San Spiridione

A cura di Fabrizio Anceschi
Deputazione di Storia Patria