Chiesa di San Giorgio
Indirizzo e contatti
Chiesa Greco-Cattolico-Ucraina
Via Farini, 10 - 42121 Reggio nell'Emilia
320 8575990 Cappellano
Orari di apertura
Aperta durante le celebrazioni (Divina Liturgia), della comunità Greco-Cattolico-Ucraina o in occasione di eventi.
Martedì, giovedì, venerdì: liturgia ore 14.30
Mercoledì: liturgia ore 15.00 (per i defunti)
Sabato: liturgia ore 8.00
Domenica: liturgia ore 10.00 e ore 15.00
Come arrivare
Reggio nell'Emilia - centro storico
Cenni storici
Esternamente sulla facciata marmorea è presente un rilievo raffigurante San Giorgio che uccide il drago. L'interno, con pianta a croce latina, è riccamente decorato. Sono degni di nota gli splendidi altari in scagliola lavorati e la cantoria in legno intagliato. Il recente restauro esterno ha riportato al suo splendore il portale barocco con l'altorilievo raffigurante il santo a cavallo che uccide il drago con una lancia.
La Chiesa di San Giorgio è citata in un documento del 1146. Nel 1456 si svolgono restauri all'edificio, di modeste dimensioni, a opera della famiglia Ruggeri. Nel 1610 l'edificio è assegnato, quale sede definitiva, ai Padri Gesuiti, che avevano insediato a Reggio Emilia una comunità con sede provvisoria in San Giacomo. I Gesuiti divennero ben presto un punto imprescindibile, non solo per la vita religiosa della città, e la piccola Chiesa di San Giorgio non bastava più a contenere i fedeli che si riunivano per la Messa, ma anche per ritiri ed esercizi spirituali. Da questo momento, per circa un secolo, San Giorgio sarà un cantiere in continuo divenire, specchio della creatività dell'Ordine dei Gesuiti e dei mutamenti storici e sociali della città in cui la chiesa era immersa. Tra il 1675 e il 1678 fu costruito lo splendido campanile che, con la cupola e il portale di accesso, è tra gli elementi più evidenti e caratteristici della chiesa di San Giorgio. La facciata della Chiesa di rilevanti proporzioni rispetto alla non ampia Via Farini, si contraddistingue per il ricco portale con volute, angeli che reggono un cartiglio e, nella cosiddetta tabella, un rilievo di San Giorgio che uccide il drago.
All'interno la chiesa presenta varie opere d'arte, in un contesto di sobrietà, tipico dell'architettura gesuitica della Controriforma. La chiesa, a una sola navata, si presenta come un grande spazio unitario, un'aula in cui ascoltare e meditare la parola di Dio, ascoltare le omelie dei celebri predicatori gesuiti e partecipare all'Eucarestia; la struttura architettonica è costruita per far convergere l'attenzione sull'altare maggiore. Ai lati ci sono due file di cappelle, ornate con stucchi e paliotti policromi in scagliola di rara bellezza del 1600-1700.
I dipinti, tranne quelli dell'abside, sono stati rimossi e conservati in deposito ai Palazzo dei Musei. Il presbiterio ospita l'altare maggiore in legno argentato, un tempo nella chiesa di San Prospero. Nell'abside ci sono tele con episodi della vita di San Giorgio e sulla porta d'ingresso la cantoria e la cassa d'organo in legno intagliato.
Nel maggio 2009 è terminato il restauro della Cappella Pernicelli che ha riportato allo splendore l'altare con un paliotto a fondo nero, decorato con finissimi marmi intarsiati che riproducono motivi vegetali e animali, attribuiti alla scuola dei Corbelli, di origine fiorentina e attivi nella seconda metà del XVII secolo. La Cappella Pernicelli è impreziosita dalla pala d'altare rappresentante Sant'Ignazio e San Francesco Saverio in adorazione della Beata Vergine della Ghiara, eseguita nel 1640 da Alessando Tiarini.