10 MOTIVI PER UNA VISITA a Reggio Emilia
1. LA CITTÀ DEL TRICOLORE
Lo sapevi che Reggio Emilia è la città natale della bandiera italiana? Il 7 gennaio 1797 all’interno del Palazzo Municipale, in quella che è stata ribattezzata Sala del Tricolore, il Parlamento della Repubblica Cispadana adottò la bandiera tricolore come vessillo della neonata repubblica nata sotto la protezione delle armi francesi. I tre colori in origine erano posti in tre fasce orizzontali e rappresentavano simbolicamente il verde dei nostri prati, il bianco delle nevi perenni e il rosso del sangue versato il battaglia.
Ogni anno, il 7 gennaio, si celebra ufficialmente la Festa del Tricolore, alla presenza delle più alte cariche dello Stato. Per conoscere la storia della Bandiera italiana consigliamo una visita alla Sala e al Museo del Tricolore, ad ingresso gratuito: il nuovo percorso espositivo inizia con gli spazi riqualificati al piano terra, dove la storia della bandiera si apre al confronto con l'arte contemporanea e la creatività.
2. IL PALAZZO DEI MUSEI
Non solo Tricolore, ma anche archeologia, natura, etnografia, antichità e opere contemporanee. Questo e molto altro è esposto nel Palazzo dei Musei di Reggio Emilia, recentemente riqualificato dall'architetto Italo Rota.
È un percorso attraverso i secoli, con i protagonisti e le eccellenze del nostro territorio, dal console e fondatore Marco Emilio Lepido, al poeta Ludovico Ariosto, dai possedimenti Estensi all'opera fotografica di Luigi Ghirri e alla valorizzazione della Collezione di Fotografia Europea. Tutto il percorso è caratterizzato da spazi di confronto e contaminazione che creano nuovi spunti di riflessione.
Sulla facciata di via Secchi non passa inosservato un grande fotomosaico Curiosa Meravigliosa composto da oltre 12.000 scatti raccolti dall’artista Joan Fontcuberta insieme a immagini delle collezioni museali: le foto, stampate su tasselli di ceramica, compongono un imponente pavone. Un must per chi visita la città!
3. LA GHIARA, LO SCRIGNO BAROCCO DI REGGIO EMILIA
Fede, arte, storia e ideali si intrecciano e fondono nelle chiese, basiliche e monasteri della città di Reggio Emilia e della sua Provincia: dalle più piccole e cariche di trascorsi alle più ricche e maestose. Ciascuna ha la sua storia unica e segreti nascosti da svelare a tutti coloro che decideranno di dedicare loro qualche ora della permanenza in città.
Tra le tante bellissime chiese, la Basilica della Ghiara è un autentico tesoro ricco di arte e di storia: è stata costruita a fine ‘500, grazie alle offerte dei fedeli reggiani a seguito di un miracolo. Al suo interno è possibile ammirare uno straordinario ciclo di affreschi e pale d'altare eseguiti dai migliori artisti del Seicento emiliano: Ludovico Carracci, il Guercino, Lionello Spada, Alessandro Tiarini, Carlo Bononi e Luca Ferrari. Completano il complesso il Chiostro Grande, che oggi ospita un Ostello della Gioventù, e il Chiostro Piccolo, dove ha sede il Museo del Tesoro della Basilica della Ghiara, aperto su prenotazione.
4. IL CONTEMPORANEO TRA ARTE E FOTOGRAFIA
Reggio Emilia ha una vocazione alla contemporaneità: dal teatro alla fotografia, dall'architettura, all'arte e agli eventi. La primavera, complici i tanti eventi in programma, è il momento migliore per andare alla scoperta della sua anima più vera e intima. Il Festival “Fotografia Europea” è l’appuntamento dedicato alla fotografia contemporanea tra i più importanti e attesi a livello internazionale, vincitore del Photofestival of the Year ai Lucie Awards del 2022. Nato nel 2006, Il festival si svolge in diversi luoghi della città pubblici e privati ed è una delle migliori occasioni per scoprire antichi palazzi nobiliari, magnifici cortili, chiostri, chiese sconsacrate e tanti luoghi curiosi della città.
Ma Reggio Emilia è un vero e proprio museo a cielo aperto: quattro opere d’arte contemporanea sono state pensate per i luoghi specifici della città dagli artisti Luciano Fabro, Sol Lewitt, Eliseo Mattiacci, Robert Morris; la stessa Cattedrale è stata arricchita da opere d'arte contemporanea di assoluto rilievo e a soli 2 km dal centro città si può visitare uno dei centri d'arte contemporanea più importanti d'Italia: stiamo parlando della Collezione Maramotti, nata come stabilimento per la produzione dei capi di moda Max Mara e ora diventata un "museo" permanente in continua evoluzione.
5. LE ONDE E LE VELE DI SANTIAGO CALATRAVA
Il passaggio dell’architetto spagnolo a Reggio Emilia ha definitivamente consacrato la città alla contemporaneità. I suoi Ponti costituiscono oggi le nuove porte della città: tre grandi archi bianchi, opere architettoniche da osservare in movimento anche dall’autostrada, che con le loro forme sinuose e leggere presentano la Reggio Emilia del XXI secolo.
Ai ponti si è aggiunta, dal giugno 2013, la stazione dell’Alta Velocità Mediopadana, interamente realizzata in acciaio dipinto di bianco e vetro, è pesante quasi una volta e mezzo la Tour Eiffel. La Stazione è stata inserita tra le più belle del mondo dalla rivista Domus; merita certamente una visita!
6. SUA MAESTÀ L'ERBAZZONE!
A colazione, pranzo o cena, dopo una camminata o tranquillamente seduti a chiacchierare con amici, non potete non assaggiare la tipicità assoluta di Reggio Emilia: l'erbazzone. Una torta salata ricca di sapore perché è a base di spinaci, bietole, ricotta, cipolle e l'immancabile Parmigiano Reggiano.
Conta numerose varianti dal Po all'Appennino, con o senza pasta e con o senza riso, ma ogni versione conserva sempre il suo inconfondibile sapore unicamente reggiano.
7. DI PIAZZA IN PIAZZA
Tracciata e costruita 2.200 anni fa dal console Marco Emilio Lepido, la Via Emilia dà il nome alla regione che attraversa e alla città di Reggio Emilia. All’altezza di Via Roma si trova una targa commemorativa: è qui che tutto ha avuto inizio. Se la Via Emilia è madre di questa città, le piazze del suo centro storico sono regine del tessuto urbano: in questi luoghi la città vive, si incontra, accoglie e intrattiene. Passeggiare, senza fretta, dandosi il tempo: la torre di Palazzo del Monte segna le "ore lente" dei tavolini dei caffè, circondati dai colori vivaci dei palazzi, dagli stili architettonici compositi creati dalla stratificazione nel tempo, dalla presenza costante della bicicletta mezzo di trasporto e socialità "cordiale" in circolazione durante ogni stagione.
La splendida Piazza Prampolini - l’antica Piazza Grande con la Cattedrale, il Municipio e la Sala del Tricolore. Poi Piazza San Prospero con la basilica intitolata al patrono, il campanile ottagonale progettato con la consulenza di Giulio Romano e gli spettacolari sei Leoni stilofori in marmo di Verona a fare da guardia a un esterno settecentesco e a un interno cinquecentesco mirabilmente affrescato. Piazza Martiri del 7 Luglio e Piazza della Vittoria dominate dal magnifico, ottocentesco Teatro Municipale. Piazza Fontanesi, un tempo occupata da un monastero poi raso al suolo, oggi è punteggiata da tigli e rievoca il celebre slargo di Montmartre. È la piazza del vecchio mercato della verdura e oggi ospita ogni sabato il mercato del contadino a chilometro zero e ogni sera, con i suoi tanti locali e negozi di salumeria e di altre chicche gastronomiche, accoglie gli incontri, gli svaghi, le chiacchiere e le cene di tutte le età. Scopri la città passeggiando per le piazze di Reggio Emilia!
8. DAL PRIMO MURALE ITALIANO AL PARCO DELLA STREET ART
Via Roma è aristocratica per metà. L’altra metà, quella che sospinge verso l’antica Porta Santa Croce, il principale accesso da nord alla città storica (da vedere lo splendido doppio arco della Gabella daziaria), è popolare. In una piccola laterale (Vicolo Venezia) si legge ancora una scritta sbiadita sul muro “Il Popolo Giusto vuole la neve”. Si pensa che sia stata realizzata intorno agli anni ’40 del XX secolo e per questo potrebbe essere il primo murale italiano. Alla scritta vengono attribuiti un paio di significati: questa zona della città è quella dove un tempo viveva il cosiddetto Popol Giost, ossia la parte povera della popolazione che tirava a campare con espedienti e lavoretti, tra cui spalare neve: uno dei due significati della scritta è proprio legato al fatto che il Popolo Giusto aspettasse la neve per poter lavorare un po’ e quindi guadagnare qualche soldo. L’altro significato della scritta è invece più politico: si pensa sia una sorta di messaggio in codice dove per neve si intende la fine del regime fascista. Oltrepassata l'antica porta di accesso alla città, percorrendo Viale Ramazzini, si raggiunge il nuovo polo tecnologico della città: Il Parco Innovazione, un'area sorta come recupero industriale delle ex Officine Meccaniche Reggiane. I capannoni, il muro perimetrale e gli ex stabilimenti dismessi sono considerati il più grande laboratorio di street art d'Europa. Puoi scoprire le opere e i murales presenti in città leggendo questo articolo: Street art a Reggio Emilia.
9. PUOI SCOPRIRLA A PIEDI O IN BICICLETTA
Reggio Emilia è la città della bicicletta: il territorio pianeggiante e le distanze ridotte rendono i tragitti facili e divertenti anche a chi viaggia in famiglia. Puoi noleggiarla in Stazione Centrale e percorrere gli oltre 250 km di ciclabili che circondano la città o i 25 km di greenway che costeggiano i parchi fluviali del Rodano, Crostolo e Modolena. In centro tre cammini storici si incontrano al Palazzo dei Musei: la Via Matildica del Volto Santo, il Sentiero dei Ducati e il Sentiero Spallanzani. In provincia splendide oasi, parchi e riserve naturali sono la meta ideale per una vacanza di relax.
Da non perdere gli ottocenteschi giardini pubblici e una rete capillare di oltre 100 parchi e aree verdi di quartiere. A poca distanza dal centro storico si entra nel Parco del Crostolo, il più amato dai reggiani: seguendo il tracciato del torrente si raggiungono prima il Parco e la Reggia di Rivalta, poi la Vasca di Corbelli con Villa d'Este, entrambi in origine sontuosi palazzi voluti dai Duchi d'Este nel corso del XVIII secolo per le loro feste e intrattenimenti.
10. LA CITTÀ DI TUTTI
Reggio Emilia è la città delle persone, dove si vive bene e tutte e tutti sono i benvenuti. Una città capace di attrarre non solo il classico turista, focalizzato su monumenti da copertina che pure a Reggio Emilia non mancano, ma il viaggiatore che desidera godere di un’esperienza a tutto tondo, della città e del suo modo di vivere. E’ l’approccio tipico reggiano: una città gentile, accogliente, aperta alla contemporaneità, che si lascia scoprire e sa sorprendere.
È la città dei bambini, sede del Centro Internazionale Loris Malaguzzi, di tante biblioteche con spazi allattamento, di asinerie e fattorie didattiche, che nel suo Appennino ospita il parco avventura più grande d'Italia. È la città senza barriere, attenta ai più fragili e alle persone con disabilità: dalla Polveriera, ex piazza d'armi convertita in un nuovo spazio di inclusione sociale, al nuovo bar gestito da persone non udenti, sono tante le sfaccettature dell'inclusione reggiana! Basti pensare anche all'accoglienza degli amici a quattro zampe: nei tre musei cittadini possono entrare liberamente, e per visitare le mostre a Palazzo Magnani è attivo un servizio di dog sitter su prenotazione. È la città della danza, sede della Fondazione Nazionale della Danza-Aterballetto (principale compagnia italiana) e nuovo centro coreografico nazionale.
Reggio Emilia è anche la città della musica, di grandi artisti e personalità: nel Teatro Municipale Valli debuttò per la prima volta Luciano Pavarotti nella Bohème, è la terra natia di grandi nomi come Zucchero, Ligabue, Orietta Berti, Iva Zanicchi, I Nomadi e ospita la più grande arena concerti all'aperto d'Europa, la RCF Arena.