Ludovico Ariosto

Il grande poeta dell’Orlando Furioso ebbe sempre il ricordo della quieta vita a Reggio Emilia, luogo della sua nascita (8.9.1474) e della sua infanzia. Cortigiano estense, governatore, letterato. Dalla sua penna sono uscite piccanti satire e i famosi cavalieri, le armi e gli amori.

Come è assolutamente certo che Ludovico Ariosto sia nato a Reggio l’8 settembre 1474, altrettanto assolutamente incerta è la casa dove il poeta ha visto la luce. A questo proposito ben tre ipotesi sono state formulate: la prima a presentarsi, in ordine di tempo, è quella che, basandosi su una iscrizione apposta ad un antico ritratto del poeta e ad una tradizione orale, indicava come casa natale di Ludovico quella della famiglia materna, i Malaguzzi Vareri, che si affacciava sulla piazza comunale tra la “Volta della Corda” (via del Palazzolo) e la “Volta degli Spadari” (via Farini). Addirittura veniva mostrata in essa la camera, arredata all’antica, dove sarebbe avvenuto il parto. Di ciò era convinto il generale napoleonico Mioillis che dopo aver dedicato al poeta le “Ariosteidi”, gare poetiche che si tennero nella Sala del Tricolore, il 20 Vendemmiale dell’anno IX (12 ottobre 1800) fece organizzare uno spettacolo pirotecnico nella piazza e collocò una lapide sulla presunta casa natale del Poeta.
Era fermamente convinto anche Alessandro Negrelli che denominò la sua farmacia “Apoteca Ludovico Ariosto”,commissionò un busto Ilario Bedotti e lo collocò sull’architrave d’ingresso. Il busto ora domina l’accesso al Mauriziano.
In seguito, dimostratasi falsa l’iscrizione del ritratto, prevalse la convinzione che il lieto evento fosse avvenuto nell’abitazione del padre Nicolò Ariosto, nel palazzo cioè del Capitano della Cittadella. Questa indicazione fu seguita quando nel 1874, IV centenario della nascita, si collocò il cippo marmoreo che, ai giardini pubblici, indica il luogo occupato dal palazzo ove sarebbe nato Ludovico.

In anni recenti, facendo riferimento all’usanza che voleva che la puerpera, soprattutto in occasione della nascita del primo figlio, si portasse alla casa materna onde avere migliore assistenza dalle vecchie di famiglia, si è indicata come casa natale quella dell’avola Taddea Valeri. Il problema è che allo stato attuale delle conoscenze non possiamo giungere ad una precisa identificazione dell’edificio, ma solamente ad una generica indicazione dell’area posta tra le vie Squadroni, Torrazzo e del Cristo. Peccato non possiamo anche noi porre una targa: correremmo, naturalmente, il rischio di sbagliare. (A.M.)
Dove: For inspiration only, Diorama A

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