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La grazia del patrono San Prospero

Il 24 novembre, giorno di San Prospero, un condannato a morte, estratto a sorte, veniva condotto alla Basilica omonima e graziato: era l’omaggio della città al Santo Patrono.

La storia

In epoca medievale e rinascimentale un triste edificio occupava l’attuale slargo in Piazza Casotti : era l’edificio delle prigioni comunali. Qui venivano detenuti tutti coloro che contravvenivano alle norme degli Statuti comunali. Si trovavano così rinchiusi insieme assassini feroci, ladri, briganti, bari, truffatori, ma anche piccoli evasori fiscali che non pagavano uno dei tanti balzelli già allora presenti.
La Giustizia in quel tempo era molto severa e di fronte alle prigioni, nell’attuale via Arcipretura dove sono attualmente i negozi di carta e stampe, aveva la sua abitazione uno stimato dipendente pubblico: il boia.
Il 24 novembre, giorno di San Prospero, un condannato a morte, estratto a sorte, veniva però condotto alla Basilica omonima e graziato: era l’omaggio della città al Santo Patrono.