Street art a Reggio Emilia
CARATTERISTICHE DEL PERCORSO
Tempo di percorrenza: una giornata in bicicletta
Grado di difficoltà: facile
visitreggioemilia visita il nostro blog per scoprire altri murales!
Per raggiungere i murales in provincia è necessaria l'auto.
DESCRIZIONE
Girovagando per le strade di Reggio Emilia è abbastanza facile imbattersi in opere di street art, soprattutto nei quartieri periferici e nelle aree dismesse. Riqualificazione, Valorizzazione e Riappropriazione sono stati alcuni dei concetti alla base di questi interventi, vere e proprie opere d’arte capaci di abbattere il grigiore della quotidianità e trasformare gli spazi urbani in musei “a cielo aperto”. La street art è diventata così uno strumento per esplorare con occhi nuovi il territorio circostante, un ottimo spunto per continuare a parlare d’arte fuori dai musei e, al tempo stesso, a conoscere angoli incontaminati della propria città.
Reggio Emilia è una città contemporanea capace di rinnovarsi pur rimanendo ancorata al passato. Ecco quindi una selezione delle più straordinarie opere di street art che si trovano disseminate nella nostra provincia.
1. IL PIÙ GRANDE LABORATORIO DI STREET ART
Ex Officine Meccaniche Reggiane
A poca distanza dal centro storico della città si trova l’area denominata Parco Innovazione, che occupa i gli spazi delle ex Officine Meccaniche Reggiane, quarta fabbrica italiana nel ‘900. Oggi le Reggiane sono considerate il più grande laboratorio di street art d’Europa. Anche se parte dei capannoni sono ancora inagibili, è possibile ammirare grandi murales sul perimetro dell’area, nei riqualificati Capannoni 17, 18 e nel Tecnopolo. Il tutto è nato in maniera spontanea e via via ha preso le sembianze di un progetto più articolato, capace di attrarre artisti da tutto il mondo nella realizzazione di una grande opera collettiva. Visto che non è possibile aggirarsi per i capannoni dismessi, vi rimandiamo al sito Reggiane Urban Gallery, una galleria nata per navigare (in totale sicurezza) tra i capannoni, gli artisti e le loro opere.
Se volete percorrere l'itinerario in bici, noleggiatela in Stazione FS. Accanto all'ingresso si trova BiciBox, che offre un servizio di deposito bagagli e noleggio cicli.
2. CADAVRE EXQUIS
Magazzino delle Farmacie Comunali
Con o senza bici, si raggiunge facilmente il secondo murale della città, inaugurato nel luglio 2022 e ispirato dai disegni di Yuval Avital. L'opera si inserisce nel progetto "il Bestiario della Terra" del Reggio Parma Festival ed è stato realizzato da Simone Ferrarini, partendo dai disegni dell’artista israeliano.
Il Bestiario della Terra di Yuval Avital: rivisitazione potente e suggestiva delle tradizioni che dal Medioevo connotano fortemente la cultura artistica, religiosa e scientifica. Un'indagine anticonvenzionale sul senso di incompletezza avvertito dall’uomo, sentimento che si trasforma in una spinta propulsiva a ricercare e scoprire le pieghe più recondite dell’Io, in un’ibridazione o contaminazione con l’animale annidato in ciascuno di noi. Dove finisce dunque l’umanità e dove inizia la bestialità? Dove si nasconde, e soprattutto chi è, il mostro? L’artista tenta di rispondere a questi interrogativi in un processo esperienziale e multimediale poliedrico, un vero e proprio rito d’arte, composto da decine di lavori inediti tra performances, videoart, opere visive e fotografiche, sculture, partiture, messe in scena teatrali e installazioni.
Possibilità di parcheggiare in via Doberdò 9. Il murale si può vedere tutti i giorni entrando nel Parco San Lazzaro (retro del Museo di Storia della Psichiatria).
3. EPOPTEIA!
Sala Civica della Polveriera
Un wall drawing di oltre 60 metri quadrati, che decora le pareti della sala civica. L'opera è nata dall’ascolto degli abitanti della Polveriera, che Hu-Be ha condotto da novembre 2019 a gennaio 2020. In quei mesi, si è instaurata una relazione fra l'artista e le persone con fragilità, che ha reso possibile l’ascolto di paure, sogni, dolore, speranze, di storie personali o comunitarie: un "accumulo" rielaborato nella narrazione artistica. Gli oltre 60 metri quadrati sono, prima di tutto, esperienza di consapevolezza, di presenza e di ascolto, di condivisione e di comprensione non esenti da un certo grado di imprevedibilità, come è del resto la natura stessa di ogni esperienza autentica.
Il murale si può ammirare anche esternamente, dalle pareti vetrate, ma consigliamo di prenotare l'apertura della sala contattando il Consorzio Oscar Romero civilisti@consorzioromero.org
4. GLI EROI GRANATA
Mirabello
Percorso Viale IV Novembre, che collega la Stazione con l'inizio del centro storico, troviamo alla nostra sinistra un impianto sportivo molto importante per Reggio Emilia. Dal 1910 al 1995 è stato il principale terreno di gioco della città, dove hanno giocato e allenato i calciatori della Reggiana. Per celebrarli è stato inaugurato nel 2016 un murales con i 15 eroi della Reggiana Calcio, quindici tra ex giocatori e allenatori scelti dagli appassionati grazie all’iniziativa del Gruppo Vandelli, del Comune e della stessa Reggiana.
5. UNA BIBLIOTECA COLORATA
Biblioteca Panizzi
All'interno della Biblioteca Municipale è possibile ammirare due opere d'arte contemporanea che decorano muri e volte del palazzo: la prima, Parole Parole Parole, è stata realizzata dall'artista Elena Mazzi per sensibilizzare sulla violenza maschile contro le donne. L'opera è un invito a leggere, pensare, riflettere attraverso un’immagine "in codice" che svela parole e frasi di donne che hanno avuto il coraggio di raccontare la loro storia, ricominciare, lottare per una vita migliore. Un progetto collettivo e partecipato per sensibilizzare attraverso il linguaggio dell’arte e che ha "invaso" di parole, colore e forme tanti spazi pubblici della nostra città.
Il secondo famosissimo murale della Biblioteca è una delle opere più fotografate della città. Si intitola Whirls and Twirls 1 ed è un'opera di grandi dimensioni (m 13,30 x 4,6) realizzata sulla volta della Sala di Lettura della Biblioteca Panizzi da un gruppo coordinato da 3 assistenti di Sol LeWitt con la collaborazione di 9 giovani artisti reggiani. Il progetto rientra tra le 4 opere d'arte contemporanea pensate appositamente per alcuni luoghi pubblici della città e commissionate dal Comune di Reggio Emilia nel 2004-2005 con il Progetto "Invito a..".
6. THE BLACK MAMBA
Palazzetto dello Sport, PalaBigi
Nel settembre 2022 è stato inaugurato il nuovo Palazzetto dello sport “PalaBigi” dopo i lavori di restauro: durante questo evento sono stati inaugurati i murales di Domenico Di Lucia e Pietro Anceschi (in arte, rispettivamente, Tricky e Stone). Gli artisti hanno intitolato la serie di murales “The Black Mamba” - omaggio a Kobe Bryant e allo sport.
“The Black Mamba” è infatti il soprannome della leggenda del basket: lui stesso si identificava con questa definizione riferendosi al serpente velenoso più lungo del continente africano. Metafora per rappresentare il suo modo di giocare ma anche il suo approccio alla vita. L’intento degli artisti era quello di trasmettere, attraverso le immagini e il colore, l’energia positiva e dinamica dello sport. In una delle pareti compare un ritratto di Kobe Bryant che, come raccontano gli artisti, «si gira a dare un'occhiata all’osservatore del dipinto. È lui stesso, rappresenta la dura lotta contro le proprie paure e i propri limiti in una continua evoluzione di talento che era caratteristica del personaggio». In un’altra parete a lui dedicata, inoltre, si vede l‘artista in un azione di crossover verso il canestro. Le altre pareti sono state dedicate ad altri sport: calcio, pallavolo, ginnastica e pattinaggio.
Vi invitiamo a proseguire su via Guasco verso la Piazzetta a lui dedicata e ai pannelli della mostra "Reggiano Forever".
7. E SOM DAL GATTO
Centro sociale Gattaglio
È stato inaugurato nell'ottobre 2022 il murale "E Som dal Gatto" realizzato insieme agli abitanti del quartiere. L'opera è stata resa possibile grazie alla sinergia tra istituzioni locali e mondo privato, con l'obiettivo di riqualificare e rigenerare uno spazio periferico della città, arricchendolo di significati fortemente connessi con la vita del luogo.
Giulio Vesprini, uno degli artisti di punta del Fidenza Village StreetArt Festival, ha reinterpretato questa facciata con elementi di colore e strutture grafiche che hanno chiari riferimenti alla vita del centro sociale: il giallo rappresenta infatti la passerella che collega il quartiere all’argine del Crostolo, i segni rotondi sono una dedica al gioco della bocce, il verde e il blu sono la sintesi della natura e dell'acqua presenti nel quartiere. Il rosso ricorda invece le feste dell'Unità di quartiere che venivano organizzate proprio attorno al centro sociale. In questo modo la street art dialoga con la storia e i valori di questo luogo di aggregazione che unisce anziani e giovani e costituisce oggi anche un punto di inclusione, grazie all’operato della cooperativa Rigenera che supporta ragazzi disabili con intrattenimento e serate di musica. Nelle mie opere inserisco sempre una parola e in questo caso il riferimento è al luogo in cui si colloca l’opera, il quartiere Gattaglio.
8. COME SE PIOVESSE
Biblioteca San Pellegrino-Marco Gerra
L’opera, realizzata dagli artisti Castagnetti e Hang, è un richiamo alla necessità di una pioggia di cultura per rigenerare i terreni aridi dell’ignoranza. Nella parte superiore, in un cielo azzurro, una casetta tutta colorata fatta di libri, abitata da un gufo (saggezza) e da un grillo (coscienza) levita a mezz’aria sopra una terra arida. Sotto di loro, su una terra povera e spoglia, un asino, un’oca e una gallina rappresentano la stupidità e l’ignoranza. I due giovani artisti ci insegnano che per raggiungere la conoscenza sono necessari la cultura e i libri. Niente di più appropriato per la parete di una biblioteca!
9. NELSON MANDELA
Scuola Carlo Alberto Dalla Chiesa
In occasione delle celebrazioni per il centenario della nascita di Nelson Mandela, Daniele Castagnetti ha realizzato il murales Ubuntu, sulle mura della palestra della scuola media “Carlo Alberto Dalla Chiesa”. Ubuntu è una filosofia, un metodo del pensiero che celebra la connessione tra le persone e la pace tra i diversi popoli. Ogni quadro è una lettera espressa tramite il linguaggio dei segni e le mani raffigurano simbolicamente i continenti: unendo le 6 lettere si forma la parola “Ubuntu”. Il murales celebra anche la profonda amicizia con l’Africa, in particolare con il Mozambico e il Sudafrica: la zona ospita infatti il Parco della pace Oliver Tambo, il monumento a Giuseppe Soncini realizzato con il marmo donato dalla città di Pemba (Mozambico), il Parco Nelson Mandela, via Albert Luthuli, via Martiri di Soweto, il Parco Samora Machel e via Città di Pemba.
Campo di Rugby
Spostandoci poco più avanti al campo di rugby di via della Canalina, il murales di Pietro Anceschi raffigura un uomo simbolo della lotta per l’affermazione dei diritti umani, ma anche un grande appassionato di rugby: Nelson Mandela. Il murales misura 3 metri in larghezza e più di 2 in altezza e raffigura Madiba al centro di un tripudio di colori. Reggio Emilia, nel 1977, è stata la prima istituzione al mondo a schierarsi contro il regime dell’apartheid e ancora oggi è impegnata per contrastare il razzismo ed essere sempre di più una città aperta e accogliente.
10. REGGIO LOVES YOU
Parco Il Noce
In città, nel giro di poco tempo, sono comparse diverse opere dedicate al campione del basket cresciuto a Reggio Emilia. Al parco Il Noce in fondo a via della Canalina, nei pressi del campo da basket più frequentato della città si può oggi ammirare il murale "Reggio loves you", I’opera del writer reggiano Fabio Valentini, in arte Neko. Grazie all’iniziativa dei ragazzi che animano ogni giorno noceplayground.re, il campione NBA cresciuto a Reggio Emilia sarà per sempre legato a un luogo simbolo per cestisti di ogni età.
Della nostra città Kobe diceva: “Perché sono così legato a Reggio Emilia? Perché ho tantissimi ricordi speciali. Avreste mai pensato che uno dei migliori giocatori della NBA potesse crescere qui? Non c’è niente di più lontano da Los Angeles. Vuol dire che ogni sogno è possibile.”
11. UN MURALE PER CAMEL!
Parco delle Caprette
Seguendo la pista ciclopedonale che fiancheggia il torrente Crostolo possiamo andare ad ammirare un'altra opera che decora un parco cittadino: il murales per Camillo, personaggio mitico per il Parco delle Caprette, il parco preferito dai reggiani di ogni età. Arnaldo Motti detto Camél si è preso cura per anni degli animali del parco diventando un vero punto di riferimento per tutti i bambini e le bambine che lo frequentavano. L’opera è stata realizzata da Fabio Valentini in arte Neko nel 2022.
12. LA STRAGE DELLA BETTOLA
Casa Bettola
Usciti dal parco, facciamo una breve deviazione verso la Casa Bettola, una casa cantoniera autogestita decorata dai murales realizzati da Pietro Anceschi e Guerrilla Spam. Il primo raffigura l'unica superstite dell'eccidio della Bettola, uno dei più efferati atti compiuti dai nazifascisti in Italia, durante il quale nella notte di San Giovanni del 1944 persero la vita 32 civili e 3 partigiani. Nel secondo, oltre alle creature della foresta, si trovano figure della storia resistente di Reggio Emilia: il comandante partigiano Sirio - Paride Allegri - che pianta alberi e il trattore dei fratelli Cervi con il mappamondo che ara la terra.
13. CURIOSA MERAVIGLIOSA
Palazzo dei Musei
Ritornando in centro storico non possiamo non fermarci al Palazzo dei Musei, per ammirare una magnifica opera collettiva pensata per essere ammirata dalla comunità. Un'opera sempre visibile come i murales, che decora la facciata esterna del museo, e un'opera collettiva perchè realizzata grazie al contributo dei cittadini reggiani.
Curiosa Meravigliosa è un fotomosaico composto da oltre 12.000 scatti raccolti dall’artista Joan Fontcuberta insieme a immagini delle collezioni museali: le foto, stampate su tasselli di ceramica, compongono un imponente pavone. Un must per chi visita la città!
14. PRIMO MURALE ITALIANO
Vicolo Venezia
Dal Palazzo dei Musei basta percorrere via Secchi fino all'incrocio con via Roma, il cardo della città. Questa via, per i romani importantissima, oggi è aristocratica per metà: l’altra metà, quella che sospinge verso l’antica Porta Santa Croce, è popolare. In una piccola laterale (Vicolo Venezia) si legge ancora una scritta sbiadita sul muro “Il Popolo Giusto vuole la neve”. Si pensa che sia stata realizzata intorno agli anni ’40 del XX secolo e le vengono attribuiti un paio di significati.
Questa zona della città è quella dove un tempo viveva il cosiddetto Popol Giost, ossia la parte povera della popolazione che tirava a campare con espedienti e lavoretti, tra cui spalare neve: uno dei due significati della scritta è proprio legato al fatto che il Popolo Giusto aspettasse la neve per poter lavorare un po’ e quindi guadagnare qualche soldo. L’altro significato della scritta è invece più politico: si pensa sia una sorta di messaggio in codice dove per neve si intende la fine del regime fascista.
15. GIANO BIFRONTE
Via Candelù
Percorrendo la ciclabile che collega la città alla stazione AV Mediopadana, incontriamo un quartiere recentemente riqualificato dai murales. L'opera intitolata 2 agosto 1980 è stata realizzata dall’artista PsikoPlanet sulla facciata di una palazzina della cooperativa di Mancasale e Coviolo e nasce per commemorare il 40esimo anniversario dell’attentato. Il “taglio del nastro” è avvenuto in contemporanea all’inaugurazione di altri due murales, a Bologna e Parma (per mano di Collettivo FX e Alessandro Canu) sempre dedicati alle vittime della strage e promossi nell’ambito del progetto “Lost&found 1980-2020. Memorie private e collettive 40 anni dopo”: un percorso di arte pubblica sull’attentato del 2 agosto che attraversa strade e piazze con le opere di giovani artisti, tutti nati dopo il 1980, e che punta a realizzare un murale in ogni provincia dell’Emilia-Romagna. Il murale si trova nel quartiere popolare di via Gramsci a Reggio Emilia e ha il volto di un Giano bifronte, a rappresentare le due facce dello Stato: quella positiva, delle verità processuali e della ricerca di giustizia, e quella “oscura” del potere deviato, ombra dietro ai mandanti. “Spero che chi vede quest’opera si fermi a riflettere - ha spiegato l’artista - , si interroghi su cosa rappresenta, si informi sulla strage e su quegli anni.”
16. PARTIGIANO REGGIANO
Casa Manfredi
Proseguiamo ricollegandoci alla ciclopedonale del Torrente Crostolo in direzione Nord. Proprio a ridosso dell'autostrada si trova l’abitazione dei Fratelli Manfredi, un luogo simbolo dell’antifascismo, casa di latitanza e base della Resistenza per i giovani partigiani. Il percorso storico di Casa Manfredi, unica casa partigiana presente nel Comune di Reggio Emilia, è iniziato con la riapertura nel 2019, e il 27 settembre 2020 è stata inaugurata la grande opera murale di street art “Partigiano Reggiano”, realizzata da Fabio Valentini in arte Neko e Marco Temperilli in arte Maik. L’opera, voluta da Istoreco in collaborazione con Anpi e Comune di Reggio Emilia, vuole rendere omaggio alla memoria dei Martiri per la Resistenza appartenenti alle famiglie Manfredi e Miselli di Villa Sesso, diventando una “nuova porta” della città, ben visibile da più parti, anche da chi transita sull’autostrada A1, assumendo un forte “tratto distintivo” e di memoria storica.
IN PROVINCIA
Correggio
Due opere sulla Resistenza nel Parco della Memoria di Correggio
E’ stato recentemente inaugurato, nella Casa nel Parco di Correggio, il grande murale dedicato alla Resistenza, con due opere di Vera Bugatti su una staffetta partigiana e una stamperia clandestina: 𝘾𝙡𝙖𝙢 (sulla parete piccola della Casa nel Parco) e 𝙄 𝙘𝙖𝙢𝙥𝙞 𝙘𝙖𝙥𝙤𝙫𝙤𝙡𝙩𝙞 (sulla parete grande) entrambe ispirati al documentario del 1997 “Partigiani” e alle fonti dell’archivio Anpi di Correggio. Quest’ultimo ritrae Iva Montecchi, staffetta partigiana vissuta a Correggio. Dopo una notte di interrogatorio e torture è stata liberata ed è tornata a casa attraverso i campi “𝘔𝘪 𝘴𝘦𝘮𝘣𝘳𝘢𝘷𝘢 𝘤𝘩𝘦 𝘪𝘭 𝘤𝘪𝘦𝘭𝘰 𝘧𝘰𝘴𝘴𝘦 𝘤𝘩𝘪𝘴𝘴à 𝘥𝘰𝘷𝘦” – “𝘪 𝘤𝘢𝘮𝘱𝘪 𝘮𝘪 𝘱𝘢𝘳𝘦𝘷𝘢𝘯𝘰 𝘵𝘶𝘵𝘵𝘪 𝘤𝘢𝘱𝘰𝘷𝘰𝘭𝘵𝘪”. Un’epifania straziante e poetica: era talmente scombussolata dentro che anche il mondo esterno si era completamente ribaltato.[….]. se siete curiosi di scoprire i significati nascosti nell’opera continuate la lettura sul sito www.verabugatti.it.
Novellara
Un Murale per Augusto Daolio, storico leader dei Nomadi, è realizzato in occasione di "Nomadi in Festa" a Novellara, dall’artista padovano Alessio B nel 2019. Un’immagine sognante di Augusto, deceduto nel 1992, per ricordare il cantante di una delle più importanti bands della storia della musica italiana.
Cavriago
Ex Cremeria
Nel 2016 il Sofàr Festival, organizzato dal Circolo Kessel di Cavriago, ha portato in questo piccolo paese della provincia di Reggio Emilia alcuni street artists di talento come Nemo’s, Mister Dada e Astro Naut.
Sagra della Street Art
Spostandosi, invece, tre le colline dell’Appennino Reggiano a Trinità di Canossa, è possibile imbattersi in decine gli interventi murari realizzati in occasione della Sagra della Street Art. Un progetto nato da un’idea di Collettivo FX e Associazione Whats che ha portato decide di artisti a confrontarsi con stalle, fienili, osterie, cisterne, case e caseifici ma soprattutto con le persone di quei territori. Ogni opera ha una sua storia: gli occhi di un contadino, omaggi e rimandi agli animali, alla natura, alla vita rurale, scene di vita quotidiana del paese. Le piccole località della collina reggiana (oltre a Trinità si ricordano Selva, Selvapiana, Monchio delle Olle, Pardella, Vedriano e Albareto) si sono così ritrovate a comparire nelle mappe della street art internazionale grazie agli interventi di artisti tra i quali: Astro Naut | Ben Slow | Bibbitò | Collettivo Fx | Gas | Gola Hundun | James Kalinda | Julieta Xlf | Neko | Otto Grozni | Psiko Patik | Random | Reve+ | Signora K | Zibe.