Palazzo dei Musei
Indirizzo e contatti
Via Spallanzani, 1 - 42121 Reggio nell'Emilia
0522 456816 - Palazzo dei Musei (negli orari di apertura del museo)
0522 456477 - Uffici (lunedì-venerdì mattina)
musei@comune.re.it
musei.re.it
Orari
Settembre - Giugno
Martedì-Giovedì
10.00 - 13.00
Venerdì, Sabato, Domenica e festivi
10.00 - 18.00
Lunedì chiuso
Luglio - Agosto
Martedì, Giovedì, Domenica
10.00 - 13.00
Mercoledì, Venerdì, Sabato
10.00 - 13.00 e 21.00 - 24.00
Lunedì chiuso
Tariffe
Ingresso gratuito
Per info e visite guidate a pagamento di tutte le sedi, telefonare in orario di apertura di Palazzo dei Musei (0522 456816)
Per gruppi in visita alle sedi museali con piu’ di 20 persone occorre preventivamente segnalare l’arrivo con mail ai seguenti indirizzi (museireggio@socioculturale.it, didattica@comune.re.it) per evitare sovrapposizioni con eventi o altri gruppi prenotati
Per le scuole interessate a visitare Palazzo dei Musei di mattina, apertura su prenotazione telefonando al numero 0522-456841
Come arrivare
Reggio nell'Emilia - centro storico
Il museo si affaccia su Piazza Martiri del 7 luglio ed è collocato di fronte al Teatro Municipale Valli.
Cenni storici
La storia di Palazzo dei Musei inizia otto secoli or sono, esattamente nel 1256 quando i francescani, per concessione del vescovo Guglielmo Fogliani, si insediano presso la chiesa di San Luca e il contiguo palazzo imperiale, in uso come sede vescovile a partire dal 1195. La trasformazione da palazzo in convento avverrà qualche decennio più tardi. Nel corso dei secoli il convento prende forma, prima sviluppandosi su due piani e intorno a un grande chiostro porticato, quindi dotandosi di un grande spazio adibito a orto e circondato da un muro di cinta. L’aspetto con cui lo conosciamo ora, è dovuto a un grande rifacimento nei primi decenni del Settecento. Durante le soppressioni napoleoniche, Palazzo dei Musei cessa di essere un convento e si trasforma in una caserma e stalla per cavalli, quindi in sede di istituzioni scolastiche.
La Galleria dei Marmi, istituita e aperta al pubblico nel 1875, poi restaurata e ampliata nel 1991, ospita reperti in pietra ed epigrafi romane, in gran parte funerarie, resti di decorazioni architettonica, epigrafi e sculture dal Medioevo al XVIII secolo. Marmi architettonici romani sono esposti anche all’aperto nell’adiacente Chiostro. L’Atrio dei Musei conserva, oltre a mosaici con motivi geometrici di età romana, grandi frammenti musivi delle decorazioni pavimentali, risalenti al XII e XIII secolo, di alcune chiese di Reggio: Duomo, San Prospero, San Giacomo e San Tommaso. Le collezioni ottocentesche si completano con le raccolte naturalistiche di zoologia (sala Antonio Vallisneri), anatomia (sala Paolo Assalini) e botanica. Ad esse si affiancano le raccolte di Etnografia (sala Giambattista Venturi), riallestite nel 1999 con l’integrazione di un nucleo di oggetti acquisiti dal Museo di antichità di Parma.
Approfondimento sulla Collezione del Barone Raimondo Franchetti
Ampliamento e completamento ideale della Collezione Chierici, è la sala dedicata alla Reggio Romana (1996-1998), nell’ambito delle nuove collezioni archeologiche, comprendente raccolte numismatiche ed epigrafiche, sculture, mosaici, frammenti di architettura, ceramica, oreficeria e arti minori, dalla fondazione romana della città all’età barbarica. Nel maggio 2015 la sala è stata rinnovata con un museo virtuale permanente: Regium@Lepidi-Project 2200, di concezione totalmente innovativa. Esso infatti è dedicato ad una ricostruzione non solo virtuale, bensì anche interattiva della città romana, attraverso l'utilizzo di diverse apparecchiature. In ambito naturalistico, alle raccolte ottocentesche si sono aggiunte quelle dedicate alla Geologia (1989), alla Fauna del reggiano (1992) e l’esposizione dei resti della balena Valentina (2001), cetaceo fossile di 3,5 milioni di anni rinvenuto sulle colline reggiane della Valle del Secchia.
Più nuovo, Più grande, più Museo
All’ultimo piano, spazi Laboratorio invitano il pubblico a una partecipazione attiva e critica rispetto ai contenuti della visita e sollecitano la sua creatività. In continuità con questi spazi, l'Agorà, un luogo di scambio e discussione, a rinnovare la dialettica tra il fare e l’essere, tra l’opera e la parola, tra la creatività e lo scambio, il confronto, la partecipazione. È in particolare con l’idea della nuova Manica Lunga, spazio del museo temporaneo, che occupa tutta la grande navata dell’ultimo piano, che si vuole mettere in evidenza il messaggio legato alla contemporaneità a partire dal primo allestimento For inspiration only, curato dallo stesso Italo Rota. Nella Manica Lunga ha trovato nuova collocazione e più adeguate condizioni di visibilità anche lo storico Capodoglio, oggetto particolarmente caro alla memoria della città e uno dei simboli del Museo.
Approfondimenti
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