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Collezione Maramotti

In esposizione oltre duecento opere, tra dipinti, sculture e installazioni, rappresentative delle principali tendenze artistiche italiane e internazionali dal 1945 a oggi, nella prima sede produttiva di Max Mara convertita in spazio espositivo.

Indirizzo e contatti

Via Fratelli Cervi, 66 - 42124 Reggio Emilia
telefono 0522 382484
email info@collezionemaramotti.org
sito web Collezione Maramotti

orari

La collezione permanente è accessibile su prenotazione, con visite guidate gratuite riservate a un massimo di 25 visitatori per volta. Clicca qui per sapere di più!

L’accesso alle mostre temporanee è libero e gratuito il giovedì e venerdì dalle 14.30 alle 18.30, sabato e domenica dalle 10.30 alle 18.30.

Chiuso i giorni 1 e 6 gennaio, 25 aprile, 1 maggio, 1-25 agosto, 1 novembre, 25-26 dicembre.

Tariffe

Ingresso gratuito

Tutto il percorso espositivo è accessibile a persone con difficoltà motorie.

Come arrivare

Reggio Emilia

In auto
Autostrada A1, uscita Reggio Emilia. Seguire la direzione "centro storico", in prossimità della circonvallazione cittadina imboccare la via Emilia in direzione di Parma. L’edificio si trova sul lato sinistro della carreggiata di Via Fratelli Cervi, a circa due chilometri dal centro storico.

In treno / autobus
Dalla Stazione di Reggio Emilia: 
Minibù E (da Porta San Pietro), direzione Park Volo, fermata Park Volo. Non effettua il servizio alla domenica.
Autobus n.2, da fermata RE-Stazione FS, direzione Via Cardano, fermata Pieve-Peep.
Autobus n.8, da fermata RE-Stazione FS, direzione Sant'Ilario, fermata Pieve-Peep.

Per maggiori informazioni sugli autobus urbani: setaweb.it

I LUOGHI DELLA CITTÀ ACCESSIBILE

I luoghi della città accessibile è un progetto di di Reggio Emilia Città Senza Barriere realizzato insieme al CRIBA Emilia Romagna che si pone l’obiettivo di migliorare l’accessibilità e la fruibilità dei negozi e dei locali della città di Reggio Emilia

sito web Reggio Emilia Città Senza Barriere - COLLEZIONE MARAMOTTI

Cenni storici

Un luogo per l'arte contemporanea
In Via Fratelli Cervi 66 era originariamente situato lo stabilimento della casa di moda Max Mara, che aveva iniziato la sua attività nel 1951. L’edificio, commissionato nel 1957, fu progettato dagli architetti Antonio Pastorini ed Eugenio Salvarani e venne poi due volte ampliato dalla Cooperativa Architetti e Ingegneri di Reggio Emilia nei successivi dieci anni. Si trattava di un disegno radicalmente innovativo per la sua epoca, incentrato com’era sulla piena valorizzazione di una ventilazione e di un’illuminazione naturali, con la collocazione degli elementi di servizio all’esterno del corpo centrale, allo scopo di creare uno spazio totalmente versatile.

Nel 2003 l’azienda, che nel frattempo si era notevolmente ampliata, si trasferì in una nuova sede generale edificata alla periferia di Reggio Emilia e gli spazi dell’edificio originale vennero destinati a ospitare la collezione d’arte contemporanea del fondatore di Max Mara, Achille Maramotti.

Per approfondire, leggi l'articolo di Casabella.

Il nuovo edificio
Per la conversione della struttura in spazio espositivo, l’architetto inglese Andrew Hapgood ha scelto un approccio trasparente e rispettoso, conservando la cruda essenzialità della costruzione e conformandosi alla logica del progetto originale che la concepiva come struttura adattabile a molteplici scopi e capace di trasformarsi secondo diverse necessità.

1. Stanislao Farri, primi anni Sessanta2.Collezione Maramotti, Ingresso lato Nord3.Veduta di sala, open space 2° piano

In foto:
1. Stanislao Farri, primi anni Sessanta, Fototeca della Biblioteca Panizzi, Reggio Emilia - Courtesy Archivio d'Impresa Max Mara
2. Collezione Maramotti, Ingresso lato Nord, Ph. C. Claudia Marini
3. Veduta di sala, open space 2° piano, Ph. C. Carlo Vannini

La collezione

La struttura espositiva si articola su due piani e 43 sale. Al piano terra, accanto alla biblioteca, vi è una grande sala espositiva per mostre temporanee dei nuovi esponenti dell'arte. La Collezione comprende diverse centinaia di opere d'arte realizzate dal 1945 a oggi, di cui oltre duecento in esposizione permanente, che rappresentano alcune delle principali tendenze artistiche italiane e internazionali della seconda metà del XX secolo. È fondamentalmente costituita da dipinti, ma sono presenti anche sculture e installazioni. Gli artisti sono rappresentati con opere significative soprattutto nel periodo della loro apparizione sulla scena artistica, quando cioè il loro lavoro introduceva elementi di sostanziale novità nella ricerca contemporanea.

La collezione permanente inizia con alcuni importanti quadri europei, indicativi delle tendenze espressioniste e astratte degli anni Cinquanta generalmente definite “informali”, e un gruppo di opere protoconcettuali italiane. Presenta poi un nucleo importante di dipinti della cosiddetta Pop art romana, seguito da un numero consistente di opere di Arte Povera. A questi movimenti succedono nella Collezione diverse opere fondamentali del neo-espressionismo italiano (Transavanguardia), significativi esempi di neo-espressionismo tedesco e americano e un gruppo considerevole di opere della New Geometry americana degli anni Ottanta-Novanta. Nel 2019, in occasione di Rehang, le ultime sale del secondo piano dell'esposizione permanente sono state riallestite per accogliere alcuni dei progetti presentati nei primi dieci anni di apertura della Collezione. Alle opere del XXI secolo, che per la maggior parte non sono incluse nell’esposizione permanente, sono dedicate mostre tematiche negli spazi del piano terra. La Collezione costituisce dunque essa stessa un “work in progress”, poiché intende continuare ad accogliere e testimoniare i nuovi percorsi che l’arte di oggi va mano a mano esprimendo.

 

1. Claudio Parmiggiani, Caspar David Friedrich2. Collezione Maramotti, Veduta interna3. 

In foto: 
1. Claudio Parmiggiani, Caspar David Friedrich 1989, Ph. C. Dario Lasagni
2. Collezione Maramotti, Veduta interna, ph. C. Cesare Di Liborio
3. Collezione Maramotti, Veduta di sala, open space 1° piano. Opere di Anselm Kiefer, Ettore Colla, ph. Cesare Di Liborio

 

Collezione Maramotti