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"Cappella Coccapani" del Palazzo Vescovile

Situata tra il primo e il secondo piano del Palazzo Vescovile, l’ambiente noto come “Cappella Coccapani” è uno degli spazi misteriosi del complesso episcopale cittadino.

Indirizzo e contatti

Via Vittorio Veneto, 6 - 42121 Reggio nell'Emilia
Telefono -  Phone 0522 1757930 - Diocesi - Beni culturali
Telefono -  Phone 333 9231960 - Città di Reggio Aps
Email beniculturali@diocesi.re.it
Email cittadireggio.aps@gmail.com
Sito web - Website Museo Diocesano

Orari e visite guidate

Visite guidate in programma ogni Sabato
Prenotazione obbligatoria, max 25 partecipanti.

Come arrivare

Reggio nell'Emilia - centro storico

Si accede da Via Vittorio Veneto, a fianco del Battistero di Piazza Prampolini.

Cenni storici

Situata tra il primo e il secondo piano del Palazzo Vescovile, l’ambiente noto come “Cappella Coccapani” nasce, in realtà, come stanza d'aria, luogo di refrigerio durante le calde giornate estive. In mancanza di documenti che ne evidenziano la genesi e le vicende, la lettura della decorazione suggerisce una sequenza di fasi che, cominciando dalla seconda metà del Cinquecento, arriva fino alla fine del XIX secolo, epoca che vede l'abbandono definitivo della frequentazione del luogo.
Al vescovo Paolo Coccapani (1625-1649), a cui è intitolata la Cappella, sono da ascriversi le decorazioni della volta, chiaramente barocche, mentre manieristi (quindi precedenti) si rivelano i risalti plastici che caratterizzano le pareti verticali della piccola sala. In queste fasi, e certamente fino alla fine del XVII secolo, la destinazione dell’ambiente era profana (luogo di refrigerio e di quiete).
Solo a partire dalla fine del 1600
avvenne la sua “conversione” in una delle cappelle palatine del Vescovado dedicate alla Vergine, fino ad arrivare al suo definitivo abbandono a seguito del progetto di rifacimento dello scalone d’onore realizzato dall’ing. Ferdinando Albertini su incarico del vescovo Rocca, tra il 1878 e il 1880, che comportò la demolizione dei collegamenti orizzontali della cappella con il resto del palazzo.
Questi non insignificanti cambi di destinazione d’uso, uniti a immancabili manomissioni della originaria conformazione dello spazio, hanno comportato non pochi traumi al prezioso apparato plastico che riveste le superfici murarie. I complessi lavori di restauro eseguiti tra il 2007 e il 2013 hanno comportato il consolidamento strutturale degli ambienti (scala di accesso), la riscoperta delle strutture originarie, il recupero delle antiche cromie, il restauro delle statue in terracotta raffiguranti la Primavera e l'Autunno, la realizzazione degli impianti termici ed elettrici.