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Sentiero n. 3 - Il sentiero del Fornacione

Percorso panoramico, con vista su Scandiano e l’intera pianura.

Informazioni

42019 Scandiano

Caratteristiche del percorso

Tempo di percorrenza: 3 ore
Dislivello: partenza ed arrivo da 145 m, massima quota 385 m.
Percorribilità in mountain bike: Si
Vegetazione presente: tratti di siepe mista, ginepri nelle radure xeròfile, rari pini silvestri, boschi radi di roverella, prugnolo, sanguinello, acero
Fauna: rapaci, piccoli mammiferi, lepri, fagiani e pernici da ripopolamento
Emergenze storico-artistiche: esempi di architettura rurale

Punto di partenza: antica fornace di produzione di calce di Ventoso; antico borgo di Ventoso vista sul castello della Torricella

Descrizione dell'itinerario

Il sentiero parte da Ventoso, parcheggiare l’auto nei pressi del “fornasoun”, l’antica fornace di produzione del gesso e della calce. Alla partenza dalla fornace si prenda la strada asfaltata che parte sulla destra, un po’ prima della fornace, e percorrerla per 150 metri circa. Si imbocca ora la carraia che sale a sinistra, tra prati, campi coltivati e siepi. In breve il ripido sentiero ci consente di osservare un bel panorama su Scandiano e la pianura. Nei prati intorno fioriture di orchidee in aprile – maggio. Attraversato un prato, la carraia si fa man mano più evidente e continua a salire fino alla Madonna di Fatima. Svoltare a destra per lo stradello bianco (attenzione: possibile transito di autoveicoli) molto panoramico e percorrerlo fino a una sbarra (1 ora dalla partenza). Proseguire dritti in discesa fino a un’abitazione rurale (La Piana), aggirarla e seguire lo stradello fino alla strada asfaltata, non lontano dalle Tre Croci. Attraversata la strada, imboccare un sentiero poco evidente che cambia direzione portandosi verso Sud (destra): scavalcato lo spartiacque scendiamo ora verso la valle del Rio Riazzone. Dopo un primo tratto in piano, il sentierino si butta ripido all’interno di una valletta caratterizzata da forti erosioni (attenzione al primo tratto: si cammina su di una frana) e scende velocemente tra praterie aride e argillose affioranti verso un rio poco più sotto. Qui il sentiero torna più evidente, la vegetazione si fa più interessante, tipica degli ambienti xeròfili: ginepri, ginestre, olmi, sanguinello, rosa canina, biancospino, qualche raro pino silvestre. Il sentiero prosegue ora, sempre in discesa, di fianco a un rio. Ma poco dopo si abbandona il sentiero per attraversare il rio e risalire brevemente il pendio sul versante opposto, passando una recinzione in corrispondenza di un’apertura e incontrando poco più su un altro sentierino che, preso verso destra, a mezza costa ci porta a un prato. Lo si attraversa a mezza costa facendo attenzione al punto d’imbocco del sentiero in mezzo alla vegetazione. Si scavalca un altro rio e si risale nell’altro versante in mezzo ad arbusti e a un boschetto, per sbucare in un altro prato: si costeggi ora il limite prato – bosco, con il bosco a sinistra, fino a una vigna. Qui inizia un bello stradello tra due ali di siepe mista, che sbuca sullo stradello del Valaro (ore 2 dalla partenza). Si prende a destra, aggirando una casa, e si prosegue fino quasi al cimitero di San Ruffino (fontanina). Poco prima del cimitero si imbocca uno stradello poco evidente sulla sinistra che sale in un prato dominato da un bell’esemplare di olmo: salire il prato fino al culmine del poggio, dove troviamo un altro sentiero, che imbocchiamo verso sud – est. Poco dopo bella vista del Castello della Torricella e della quercia ultracentenaria di Ca’ de Degani. Si risale ancora, e attraversato un campo, poco sopra Ca’ Nuova, si abbandona lo stradello attraversando il prato sotto una linea telefonica, che ci porta alla strada asfaltata. È la strada che da Ventoso sale alle Tre Croci: la percorriamo in discesa per 700 metri circa fino alla Chiesa di Ventoso. Aggirata la chiesa, si scende su Via Colombaia, la strada che porta nel nucleo più antico di Ventoso, in breve si ritorna al punto di partenza dell’itinerario (ore 3).