Castello di Bianello

Il Castello di Bianello è una delle quattro rocche matildiche, allineate su quattro colli vicini l'uno all'altro e di uguale altezza, incombenti sulla pianura.

Indirizzi e contatti

Google Maps Via Bianello, 8 - 42020 Quattro Castella
telefono Gruppo Storico Il Melograno 333 2718737
email infosegreteriailmelograno@gmail.com
sito web Gruppo Storico Il Melograno

Orari

Apertura da Aprile a Novembre 2025

19, 26 e 27 aprile 14-19
20, 21 e 25 aprile 11-13 e 14-19 
1 maggio 11-13 e 14-19
3, 4, 11, 18, 25 e 31 maggio 14-19
1 e 2 giugno 11-13 e 14-19
A seguire, fino al 2 novembre 2025: domenica e festivi 14-19.

 

Visite guidate al Castello di Bianello

Il castello è accessibile solo con visita guidata. Le visite al castello di Bianello sono tutte effettuate con l'accompagnamento di una guida (non è possibile visitare il castello in autonomia). Durante la visita vedrai le varie stanze del castello (più di 10), ancora completamente arredato, e avrai la possibilità di scoprire la storia del castello durante gli anni.

Tutte le visite hanno la durata di un'ora, e si effettuano in gruppo fino ad un massimo di 30 persone per turno.

ACCESSIBILITÀ: all'interno del castello e per raggiungere lo stesso sono presenti delle scale.

Tutte le visite hanno la durata di un'ora, e si effetuano in gruppo fino ad un massimo di 30 persone per turno. gruppo di visita parte con la guida un’ora prima dell’orario di chiusuraL’ultimo gruppo di visita parte con la guida un’ora prima dell’orario di chiusura.

Icona markerPer tenersi in forma. Quattro passi nell'Oasi del Bianello! Scarica la mappa dell'Oasi e scopri il magnifico territorio attorno al Castello.

Tariffe

Intero 7 €: adulti.
Ridotto 3 €: residenti nel Comune di Quattro Castella, ragazzi dai 13 ai 17 anni, socio COOP Alleanza 3.0, studenti fino ai 25 anni (presentando tessera universitaria).
Gratuito: bambini fino a 12 anni, persone con disabilità e loro accompagnatore.

Come arrivare

Il territorio comunale è situato nella fascia pedecollinare, dista circa 17 km da Reggio Emilia. La strada provinciale SP21 pedemontana, che attraversa per tutta la sua longitudine il territorio passando per Puianello, in direzione San Polo d'Enza, separa la parte collinare dalla pianura. Il castello dista circa 1 km dall'abitato. Bus SETA extraurbano n. 48. L’accesso all’area monumentale e all’oasi naturalistica è vietato a tutti i veicoli a motore.

Cenni storici

Si trattava di avamposti difensivi che costituivano l'antemurale di Canossa contro i pericoli della "Lombardia" e dei valichi alpini.
Bianello è stato nei secoli dimora e fortezza dei Canossa sino alla metà del '700, poi signorile dimora. Il castello presenta un volume compatto impostato su una delimitazione strutturale a forma poligonale chiusa. Una pietra all'ingresso delle mura dice: "Comitissae Matildis opus", ma il castello è di costruzione anteriore, insieme agli altri tre. L’origine del castello come torre di avvistamento è accertata già nel X secolo. Matilde risiedeva quasi abitualmente a Bianello, qui ospitò Enrico IV penitente, prima dell'incontro del 1077, qui soggiornarono papi e principi, e nel 1111 Matilde ricevette Enrico V, reduce dall'incoronazione a Roma, e fu da lui proclamata vicaria imperiale in Italia: erano i prodromi della pace, di dieci anni dopo, al Concordato di Worms. Dopo la morte di Matilde, il castello rimase ai Canossa. Il castello ha subito numerose trasformazioni che ne hanno fatto un'aristocratica dimora: conserva però interessanti strutture della primitiva rocca e, in una stanza, un dipinto del secolo XIV, che rappresenta Matilde con in mano il fiore del melograno ed il motto "tuetur et unit". Tutto l’edificio offre un suggestivo panorama su una delle più fertili pianure del mondo.

Il soggiorno di Matilde e la sosta di Enrico V nel 1111 hanno dato origine ad una celebrazione dell'evento che si ripete da oltre un ventennio, dalla quale ha tratto occasione la nascita del "Premio Matilde". Ai piedi del colle la chiesa, più volte ristrutturata nel corso dei secoli, conserva un'interessante lunetta scolpita, un architrave decorato di fregi a volute floreali con una mano benedicente, e parecchi frammenti di pietre lavorate con quell'arte semplice e raffinata che caratterizza gli edifici, specialmente sacri, di quell'epoca.

© fotografo IBC Emilia Romagna_Andrea Scardova