Itinerario lungo le frazioni di Scandiano
Informazioni
42019 Scandiano
Descrizione dell'itinerario
Arceto
Il toponimo di Arceto appare per la prima volta in una carta del 833. Il castello, collocato nel centro del paese, fu costruito originariamente dai vescovi di Reggio nella seconda metà del X secolo. Dal 1414 il castello e la sua corte ha seguito le vicende di Scandiano. Il castello ha subito diversi saccheggi, distruzioni e rifacimenti. Di interesse rimane lo scalone monumentale per la decorazione pittorica delle pareti e le due statue del XVIII secolo. Nel cortile del castello è ancora riconoscibile la ghiacciaia.
L’attuale edificio della Chiesa di Arceto risale al XV secolo ed ha subito nei secoli numerosi restauri e rifacimenti. All’interno sono presenti diversi quadri fra i quali segnaliamo l’Assunta, il Cristo Morto e la Madonna Addolorata.
Nella località di Chiozza si trova il Mulino del Poncino che è stato in attività fino agli anni 1970. Il mulino è in pietra locale, rimane un corpo a pianta quadrangolare. ruote verticali sfruttavano la forza dell’acqua. Sempre a Chiozza si trova la Chiesa di San Giacomo Maggiore il cui impianto attuale risale alla metà del secolo XVII. Al suo interno si trovano alcune tele. Di notevole interesse storico-architettonico è il complesso detto “la Tomba” la cui struttura è sviluppata attorno ad un’area cortiliva quadrangolare. L’aggregazione degli edifici richiama il modello delle corti chiuse padane. Prospiciente alla strada sorge un oratorio la cui edificazione risale, come per gli altri edifici, al Settecento.
Iano
La chiesa, dedicata all’Assunzione della Vergine, presenta una facciata a capanna, slanciata, con lesene angolari e frontespizio superiore. Il campanile si innalza discosto sul lato settentrionale. Lungo la strada che porta all’edificio si trova una maestà a piastrino ottocentesca. Si segnalano anche due case a torre databili attorno al XVI secolo ed il Mulino di Iano che era alimentato dalle acque del Tresinaro. Un complesso, chiamato Castello Dondena Bagnoli, si staglia fra le colline. La struttura, che risale alla seconda metà dell’ottocento e rispecchia il rinnovato gusto neomedievale del periodo, è visibile solo dall’esterno.
Ventoso
Il castello della Torricella vine datato dopo il 1335 per volontà dei Fogliano. A fianco del portale sono ancora visibili le profonde scanalature del ponte levatoio ed una piccola feritoia. Il corpo del castello, visibile solo esternamente, si sviluppa su tre livelli ed è completato dalla torre costruita con merlatura a coda di rondine. A Ventoso si trovano anche i ruderi del Castello del Gesso che deriva il suo nome dalla presenza in loco di questo minerale.
La Chiesa di Ventoso, dedicata a Santa Maria Assunta, poco distante dal castello, si presenta con una facciata tripartita sovrastata da un rosone in pietra.
Lungo l’antico sentiero che conduce alla chiesa, e porta fino al Monte delle Tre Croci, si estende il complesso ottocentesco della Fornace di gesso e calce. Gli impianti sono smantellati ma ne rimane la significativa testimonianza del camino come interessante tipologia di architettura rurale.
Il Monte delle Tre Croci o Monte Calvario (m 349 s.l.m.): deriva il suo nome alle tre croci, simbolo della redenzione. Si presume esistessero già prima del XVII secolo. Il Monte era meta di processioni da parte degli abitanti di San Ruffino durante la settimana Santa. Gli abitanti delle parrocchie limitrofe si potevano unire alla processione solo con l’autorizzazione del parroco.
Come arrivare
Scandiano
In auto
Dal casello autostradale A1 di Reggio Emilia (a 15 km) immettendosi dalla tangenziale nella SS467 direzione Scandiano-Sassuolo;
Da Modena SS486 del "Passo delle Radici" direzione Sassuolo, quindi da località Veggia immettersi nella SS467 direzione Scandiano - Reggio Emilia.
In treno
Dalla Stazione FS di Reggio Emilia linea TPER Reggio-Sassuolo
In autobus
Da piazzale Europa bus extraurbano n. 46 tratta Reggio E. - Baiso (Cerredolo) - Carpineti - C. Monti