Tutto il territorio Home / Scopri il territorio / Arte e cultura / Ville, dimore, teatri storici / Palazzo Vicedomini Cavezzi in Montecchio Emilia

Palazzo Vicedomini Cavezzi

Nel corso del XV secolo a Montecchio sorgono, in centro, alcuni edifici destinati ad abitazioni nobiliari: tra questi Palazzo Vicedomini Cavezzi, posto all’angolo estremo di un isolato di chiara impronta medievale.

Indirizzo e contatti

Via Veneto - 42027 Montecchio Emilia
Telefono 0522 861861-861864 - Biblioteca Montecchio Emilia
biblioteca@comune.montecchio-emilia.re.it
Visitare Montecchio

Orari

L’accesso a Palazzo Vicedomini-Cavezzi è inserito nel percorso di visita guidata al Castello che è possibile effettuare la domenica e i festivi.
Palazzo Vicedomini è un contenitore culturale aperto a tutta la cittadinanza in grado di ospitare concerti, attività di associazioni, convegni, caffè letterari.

Tariffe

Il biglietto d'accesso con visita guidata al Castello e a Palazzo Vicedomini-Cavezzi è di 4€ (sono previste riduzioni).
In occasione di mostre o eventi il costo d'ingresso può variare.

Come arrivare

Montecchio Emilia

in auto
da Reggio Emilia prendere la strada Provinciale per Montecchio.

in treno
dalla stazione FS di Reggio Emilia treno TPER Reggio-Ciano d'Enza fino a Barco poi bus extraurbano n. 94

in autobus
da piazzale Europa bus extraurbano n. 94

Notizie storiche

Esso divenne, successivamente, proprietà della famiglia Cavezzi, poi, nell’Ottocento, della famiglia Pampari, poi della famiglia Cantoni.
Dal 1983 è proprietà del Comune di Montecchio.
Il palazzo resta il meglio conservato del centro storico: la sua unicità deriva dal fatto che i proprietari, soprattutto quelli delle ultime generazioni, non hanno mai apportato modifiche all’impianto originario.
L’edificio appartiene al tipo delle “case a corte”: in origine con un maggior numero di ambienti, si articola ora su due piani e un sottotetto, che si affacciano su di un loggiato posto sui lati ovest e nord del piccolo cortile interno; l’aspetto attuale risale alla fine del Settecento.
Il loggiato, formato da tre ordini sovrapposti, poggianti su colonne in arenaria con capitelli corinzi e fregi gentilizi centrali, è l’elemento che contribuisce ad elevare il tono dell’edificio, attribuendogli un valore architettonico unico. Esso è stato aggiunto al fabbricato originario, probabilmente nel corso del XVI secolo.

Lo scalone di rappresentanza mette in comunicazione il cortile interno al primo piano del palazzo. Il “piano nobile” è caratterizzato dal susseguirsi degli ambienti interni, “passanti” gli uni sugli altri, senza corridoi, per tutta la lunghezza del fabbricato. Le tre sale presentano decorazioni varie su intonaco eseguite nel XIX secolo, secondo la moda del tempo (nature morte, motivi floreali e geometrici, finti marmi, vasi con fiori) e alcuni elementi di arredo (camini, baldacchini per i tendaggi alle finestre).
Sotto il profilo storico Palazzo Vicedomini Cavezzi appare luogo di prestigiose memorie, in quanto una delle sedi dei movimenti Carbonari e della setta dei “Sublimi Maestri Perfetti” di cui Antonio Pampari e altri illustri montecchiesi tra cui Giovanni e Giuditta Sidoli erano membri. I contatti tra Giuditta Sidoli e Mazzini fanno ritenere che anche in questa residenza potessero avvenire gli incontri preparatori dei moti del 1821 contro il duca Francesco IV d’Este.