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Sagra della Giarèda

Festività religiosa che si svolge ogni anno per ricordare il miracolo della guarigione del sordomuto Marchino. Mostra mercato dell'artigianato artistico e dei mestieri tradizionali, funzioni liturgiche. In Corso Garibaldi, Piazza Gioberti e Via Emilia Santo Stefano. XXXXVI Edizione.

Settembre 2025

Programma

PER GLI ESPOSITORI

Per la partecipazione all'evento come espositore, contattare il Servizio Sportello Attività Produttive ed Edilizia del Comune di Reggio Emilia, via Emilia San Pietro 12, tel. 0522 456316.

Cenni storici

Da quando, nella seconda metà del Cinquecento, il corso della Ghiara fu reso del tutto percorribile, divenne luogo privilegiato per ospitare manifestazioni, cortei, spettacoli e cerimonie di varia origine. L'ampiezza della strada, la sinuosità del percorso (coincidente con l'alveo del torrente Crostolo, da cui deriva il nome gièra, ossia ghiaia), la felice ubicazione topografica a collegamento con una delle principali porte d'accesso alla città, la rendevano particolarmente adatta ad ospitare iniziative e manifestazioni.

Fu proprio la costruzione del santuario della Ghiara a sancire questa sua vocazione “teatrale”: dal 1596, anno del primo miracolo, migliaia di fedeli si riversarono con ricorrente frequenza sull'area circostante la basilica. In particolare, tre eventi sacri furono accompagnati da cerimonie grandiose e da divertimenti di carattere profano: addobbi della strada, fuochi d'artificio, musiche e soprattutto la sfilata dei carri e delle macchine trionfali, che traevano spesso spunto dagli episodi biblici e tutti avevano come soggetto la Vergine, anche quando non era direttamente rappresentata. I temi religiosi dei carri divennero tuttavia sempre meno comprensibili al pubblico per l'infittirsi dei motivi filosofici e teologici: la macchina scenica puntava ormai evidentemente sulla meraviglia esteriore degli allestimenti per coinvolgere emotivamente lo spettatore (particolare fortuna ebbe la bellissima “Machina in figura di Fontana” opera dei fratelli Vigarani).

Oltre alle cerimonie solenni, le autorità municipali vollero stabilire una ricorrenza festiva annuale, istituendo ufficialmente nel 1601 una grande fiera, che si sarebbe svolta ogni anno per otto giorni per ricordare il primo miracolo. La Fiera di Maggio costituì il risvolto economico e spettacolare della devozione popolare attorno al Santuario. Tra i risvolti più vantaggiosi, la presenza continuativa a Reggio della famiglia ducale, attratta dal clima di festa e di divertimento, per l'intero periodo della fiera, che nel corso del Settecento si estese a tutto il mese di maggio. 
Ormai lo spirito religioso originario si era quasi del tutto affievolito e furono proprio gli eventi mondani collegati alla presenza della corte ducale a mantenere la vitalità della fiera, fino a che, nel 1861, essa ebbe luogo per l'ultima volta: una forte quanto insolita nevicata ne distrusse l'intero tendato, quasi a sancire la fine di questa antica tradizione.

È rimasta comunque traccia della storica Fiera di maggio nella tradizionale Giarèda (ufficialmente riproposta dal 6 settembre 1980). Tuttavia, per sicurezza, si svolse nel più sicuro, meteorologicamente parlando, mese di settembre.

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