L'improduttiva
29 ottobre 2023 - 10 marzo 2024
Il lavoro dell'artista origina dall’elaborazione di memorie collettive, da frammenti di storia che rischiano di essere perduti, che l’artista recupera e trasforma in articolate composizioni pittoriche e in collages visivi costruiti per corrispondenze.
Sua fonte primaria di ricerca e ispirazione sono gli archivi, e in particolare gli oggetti dell’era analogica che essi racchiudono: lettere sbiadite, documenti ormai ingialliti e soprattutto stampe fotografiche in bianco e nero che l’artista seleziona, raccoglie e filtra in modo non lineare, restituendone gli elementi essenziali.
Punto di partenza concettuale per la mostra sono stati i materiali iconografici contenuti in alcuni archivi di Reggio Emilia, attraverso i quali Andreani ha indagato il contesto storico e socio-politico della città, focalizzandosi sulle nozioni di confino e di prigionia, strettamente connesse alla storia delle donne.