Dedicata all’idea di Europa e dei popoli che la abitano, la XVIII edizione del Festival di Reggio Emilia torna per raccontare le sfumature dell’identità di questa comunità multietnica.
Reggio Emilia da anni si attesta come città della fotografia grazie alla rilevanza raggiunta dal festival nato nel 2006, la cui genesi è stata stimolata dall’opera del noto fotografo reggiano Luigi Ghirri . L'evento è uno degli appuntamenti internazionali più importanti e attesi del settore, vincitore dell’edizione 2022 dei Lucie Awards a Los Angeles, il premio più ambito nel settore, quale miglior Photo Festival of the Year .
Lo sguardo di questa edizione è diretto verso la complessa attualità dell’Europa , per delineare le radici di un'identità individuale e sociale costantemente messe in discussione. Partendo da una riflessione sull’idea di Europa e sugli ideali che la costituiscono, con il tema “Europe matters: visioni di un'identità inquieta ”, le mostre portano a galla domande sulla condizione attuale del mondo multiculturale e globalizzato che viviamo, un mondo in cui l’Europa non esercita più, ormai da tempo, quell’egemonia spirituale e materiale che per secoli gli è stata riconosciuta. Gli artisti tracciano, attraverso il medium fotografico , le linee dinamiche e incerte di un’identità sempre più mobile e porosa con l’obiettivo di dare senso a quell’inquietudine che la attraversa.
Programma
Giornate inaugurali28-30 aprile e 1 maggio 2023
Sedi istituzionali Chiostri di San Pietro, Palazzo da Mosto, Chiostri di San Domenico, Palazzo dei Musei, Biblioteca Panizzi, Spazio Gerra
Mostre partner : Collezione Maramotti - CSAC ParmaCircuito OFF: ogni luogo si trasforma in galleria d'arte: sedi istituzionali, musei e fucine dei creativi, ma anche negozi, alberghi, ristoranti, scuole, circoli, teatri, case private e interi quartieri. Il circuito rappresenta la sezione libera e indipendente del Festival che nasce dalla spontanea iniziativa delle persone.
Chiostri di San Pietro
Come sempre le sale dei monumentali dei Chiostri saranno il fulcro del festival, ospitando dieci esposizioni.
Al primo piano, Mónica De Miranda con il progetto The Island svela i pregiudizi radicati nella società. Nella sala successiva Güle Güle (arrivederci in turco) è la personale rappresentazione di Istanbul e dei profondi cambiamenti che stanno interessando la società turca attraverso lo sguardo di Jean-Marc Caimi & Valentina Piccinni . A seguire il progetto di Simon Roberts , Merrie Albion , fotografa il Regno Unito offrendo spunti di riflessione su cosa significa essere britannici in questo momento. In mostra anche The Brexit Lexicon , un'opera video in due parti che riporta i termini più comuni che hanno caratterizzato le discussioni sulla Brexit in politica e nei media. The Archive of Public Protest s con You will never walk alone raccoglie, invece, le tracce visive dell'attivismo sociale, di tutte quelle iniziative di massa che si oppongono alle decisioni politiche, alle violazioni delle norme democratiche e dei diritti umani.
Alessia Rollo , fotografa italiana di origini pugliesi, parla nel suo progetto multimediale Parallel Eyes d i un viaggio alla scoperta degli antichi riti del Sud, restituendo all'osservatore il mistero della magia e delle forze ancestrali che legano la natura all'uomo e ai suoi simili. Samuel Gratacap torna a Reggio Emilia con Bilateral , un lavoro inedito sul paesaggio visto da entrambi i lati del confine e attraverso la voce delle persone che quel confine cercano di attraversare. Il progetto fotografico Odesa dell’ucraina Yelena Yemchuk è l’ode visiva alla città che da sempre l’ha affascinata per la libertà di cui godeva durante l’epoca sovietica
Un’esplorazione antropologica spinge il francese Geoffroy Mathieu a seguire i raccoglitori, persone che, ai margini delle aree coltivate o negli spazi incolti, vivono dei prodotti che la natura in modo spontaneo continua a offrire seppur in paesaggi danneggiati e precari. Cédrine Scheidig esplora, nel lavoro intitolato De la mer à la terre, le narrazioni personali dei giovani, in Francia e in Martinica, nel processo di scoperta di sé, aprendo al contempo spazi di riflessione su temi politici come il passato coloniale, l'ibridazione culturale, le mascolinità moderne e la migrazione.
La mostra storica di questa edizione sarà ospitata nelle sale affrescate del piano terra dei Chiostri di San Pietro e sarà dedicata a Sabine Weiss , una tra le più importanti voci della fotografia umanista francese insieme a Robert Doisneau. Scomparsa nel 2021 all’età di 97 anni, Weiss ha esercitato questa professione per tutta l’arco della sua vita e abbracciato ogni campo della fotografia, immortalando emozioni e sentimenti dei suoi soggetti, indugiando sui loro gesti e sul rapporto che ogni volta riusciva ad instaurare con essi e da cui scaturiva la vera potenza dell’immagine. Attraverso foto d’archivio e numerosi documenti e riviste dell’epoca, la mostra "Sabine Weiss. Una vita da fotografa", a cura di Virginie Chardin, ripercorre l’intera carriera di Weiss, dagli esordi nel 1935 fino agli anni ’80.
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1. Sabine Weiss. New York, USA, 1955 © Sabine Weiss, collections Photo Elysée, Lausanne 2. Sabine Weiss. Venezia, Italia, 1950 © Sabine Weiss, collections Photo Elysée, Lausanne
Biglietto di ingresso
Chiostri di San Domenico
In mostra le foto di Myriam Meloni , fotografa italiana che vive e lavora tra Barcellona e Tangeri, che partendo dal mito di Europa narrato da Ovidio, costruisce un ritratto delle “Europa” contemporanee: giovani donne, autonome, professioniste, l'esito più felice del Novecento e del progetto Erasmus, che stanno attuando una rivoluzione gentile, radicandosi nelle comunità che le accolgono ma continuando a incarnare i valori dai quali provengono, e i vincitori della Open Call Mattia Balsamini e Camilla de Maffei.
Biglietto di ingresso
Palazzo da Mosto
Nella sede di Palazzo da Mosto trovano posto le opere fotografiche provenienti dalla collezione di Ars Aev i che celebrano la Bosnia Erzegovina come Paese Ospite di questa edizione del festival. Parziale anagramma della parola "Sarajevo”, Ars Aevi (“arte dell'epoca” in latino) è un progetto, unico nel suo genere, di museo di arte contemporanea creato dalla volontà collettiva e di cooperazione etica di importanti artisti internazionali, curatori e musei di arte contemporanea, che hanno donato le proprie opere a Sarajevo durante la guerra, per sostenere la città stretta dall'assedio ed accompagnarne la rinascita civile, etica e culturale.
Al piano terra della stessa sede, Ariane Loze , artista belga, presenta Utopia e Studies and Definitions, d ue di quattro video realizzati tra aprile 2017 e ottobre 2018 per riflettere sull’Europa.
Biglietto di ingresso
Palazzo dei Musei
Al Palazzo dei Musei la sezione di fotografia prosegue la riflessione sul ruolo dell’immagine come strumento capace di rivelare le complessità della realtà e del tempo presente, con la mostra Un piede nell’Eden. Luigi Ghirri e altri sguardi (28 aprile 2023 - 25 febbraio 2024), un ricco e articolato percorso dedicato all’elemento naturale che, a partire dalle ricerche di Luigi Ghirri degli anni Settanta e Ottanta, ci invita a riflettere sull’elemento naturale e sulla necessità di una sua ricollocazione all’interno del nostro Orizzonte percettivo. La riflessione si allarga poi a Giardini in Europa , rivisitazione della mostra del 1988, curata da Luigi Ghirri e Giulio Bizzarri, che propone una serie di ricerche su aree verdi e giardini condotte, oltre che dallo stesso Ghirri, da tredici fotografi (Andrea Abati, Olivo Barbieri, Giovanni Chiaramonte, Joan Fontcuberta, Mimmo Jodice, Gianni Leone, Francesco Radino, Olivier Richon, George Tatge, Ernesto Tuliozi, Fulvio Ventura, Varena Von Gagern e Cuchi White ) che testimoniano un sentimento di appartenenza nei confronti degli spazi naturali e la necessità di un loro profondo ripensamento nel contesto delle città moderne.
Sempre a Palazzo dei Musei arriva Giovane Fotografia Italiana #10 | Premio Luigi Ghirri 2023 , il progetto del Comune di Reggio Emilia che valorizza i talenti della fotografia italiana under 35.
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1. Luigi Ghirri, Caserta, 1987 ©Eredi Luigi Ghirri 2. Luigi Ghirri, Ferrara, 1981 ©Eredi Luigi Ghirri
Ingresso gratuito 28 aprile 2023 - 25 febbraio 2024 orari in corso di definizione
Biblioteca Panizzi
La fototeca della Biblioteca Panizzi parteciperà all’edizione del 2023 con Flashback , una selezione di opere fotografiche tra quelle esposte durante il festival Fotografia Europea del 2007 , edizione anch’essa incentrata sul tema dell’Europa in rapporto con le sue città. Questa piccola “antologica” dell’edizione del 2007, riproponendo la questione europea a distanza di oltre 15 anni, può essere fonte di nuove considerazioni sul nostro recente passato e stimolare riflessioni aggiornate alla luce dei recenti e dirompenti avvenimenti.
In Biblioteca Panizzi è inoltre presentata un’altra mostra collegata a Fotografia Europea, Alberto Franchetti e la fotografia, che espone parte della recente donazione fatta dalla famiglia Ponsi sul patrimonio di fotografie scattate da Alberto Franchetti e che mette in luce l’interesse del musicista e compositore per il media fotografico, inteso come linguaggio della modernità tout court.
Ingresso gratuito Orari in corso di definizione
Spazio Gerra
A un anno dalla scomparsa di Roberto Masotti e in occasione della riedizione del volume You Tourned the Tables On Me, lo Spazio Gerra propone 115 ritratti dei più noti musicisti contemporanei di tutto il mondo, tra cui John Cage, Philip Glass, Brian Eno, Steve Reich, Michael Nyman, Demetrio Stratos e molti altri. In questa serie di ritratti il tavolino assume la valenza di un palcoscenico su cui ognuno dei musicisti ha la possibilità di mettere in scena sé stesso, in molti casi con il medesimo spirito di sperimentazione che lo caratterizza nella musica.
Ingresso gratuito
Mostre collegate
Collezione Maramotti presenta No Home from War: Tales of Survival and Loss , prima mostra in Italia del fotogiornalista inglese Ivor Prickett. Con oltre cinquanta fotografie scattate in scenari di conflitto dal 2006 al 2022, No Home from War rappresenta la più ampia esposizione sul lavoro di Prickett fino ad oggi. Il fotografo ha iniziato a occuparsi di Europa e di Medio Oriente con l’urgenza di restituire e denunciare gli effetti delle guerre sulla popolazione civile, sulle vite delle persone devastate e sradicate, a prescindere dall’appartenenza all’uno o all’altro schieramento. Partendo da una dimensione intima e domestica delle conseguenze sociali e umanitarie dei conflitti nel lungo periodo (Croazia, Abkhazia), Prickett si è spostato nei luoghi di migrazione forzata, nelle terre di ricercato rifugio (Medio Oriente ed Europa), fino a giungere in prima linea nelle zone di combattimento (Iraq, Ucraina).
CSAC - Centro Studi e Archivio della Comunicazione dell’Università degli Studi di Parma propone la mostra Antonio Sansone: Rituali d’Europa. Il fotoreporter Antonio Sansone (Napoli, 1929 - Farfa Sabina, 2008) è stato uno dei più significativi esponenti del fotogiornalismo di impegno civile del secondo dopoguerra. Sansone accosta indagini sulla quotidianità, sui fermenti che percorrevano l’Europa, dall’Irlanda alla Francia, all’Ungheria, la Cecoslovacchia, la Romania.
Anche quest’anno lo Speciale Diciottoventicinque , il progetto formativo di Fotografia Europea, torna per accompagnare i giovani amanti della fotografia in un percorso che va dall’ideazione alla realizzazione di un progetto espositivo. Sarà Elena Mazzi l’artista che quest’anno accompagnerà i partecipanti tra i 18 e i 25 anni verso un progetto collettivo e che in 10 incontri li porterà a riflettere su un argomento, osservarlo e studiarlo attraverso la macchina fotografica.
Eventi
Oltre alle mostre arricchisce il Festival un calendario di appuntamenti pensato non solo per le giornate inaugurali - 28, 29, 30 aprile e 1 maggio - ma che accompagnerà visitatori e appassionati anche nelle settimane successive fino all’11 giugno.
Fotografia Europea ripropone il grande successo della sua declinazione musicale FOTOFONIA, curata da Max Casacci, produttore e fondatore dei Subsonica. Sul palco anche quest’anno scopriremo un po’ dell’Italia sonora capace di sorprendere e dialogare con il mondo senza complessi di inferiorità.
Venerdì 28 aprile Piazza Prampolini Whitemary : giovane cantante e autrice di una “dance” intelligente quanto trascinante; sempre nell’ambito della musica che si balla, il giovane produttore calabrese Indian Wells. Ore 21,45.
Polveriera Lives: Nicolas Ballario (esperto d’arte contemporanea, volto di Sky Arte e voce di Radio Rai) e Rodrigo D’Erasmo (polistrumentista, compositore e membro degli Afterhours) dalla mezzanotte condurranno un evento dedicato ai “romanzi musicali” dell’arte e della fotografia con una special edition su Nan Goldin. È tutto dal vivo: racconti incalzanti e diretti delle vicissitudini della vita e delle opere degli artisti, con una colonna sonora eseguita sul posto.
Sabato 29 aprile Piazza Prampolini Spime.im: collettivo torinese che fa dell’interazione tra immagini e tecnologie musicali la propria cifra stilistica, e il tastierista dei Nine Inch Nails, Alessandro Cortini , con un proprio progetto elettronico dai grandi numeri d'ascolto. Ore 21,45.Domenica 30 aprile Chiesa di San Francesco, piazza Martiri del 7 luglio 1 Earthphonia Planet: Max Casacci e Stefano Mancuso ci accompagneranno in un viaggio che interpreta la natura, estraendo da essa melodie, ritmo e orchestrazioni. Ore 18,30.
Sabato 6 maggio Piazza Casotti Notte OFF: delicate sonorizzazioni della dj designer Luce Clandestina. Ore 21.
Una giuria specializzata selezionerà tre mostre, fra le più interessanti, e il progetto che si classificherà al primo posto avrà la possibilità di presentare una nuova esposizione durante la prossima edizione di Fotografia Europea 2022 (con un contributo di 1000 €).
S hai uno spazio ma non conosci nessun fotografo e lo vuoi mettere a disposizione per una mostra del Circuito OFF puo scriverci qui.
Le iscrizioni saranno aperte fino al 16 aprile 2021.