Carnevale del Castlein
16, 23 febbraio, 2, 9 marzo 2025
Storia del Carnevale
Le prime maschere
Le prime notizie del Carnevale castelnovese si hanno nel lontano 1562, quando il podestà Benedetto Rinaldi aveva concesso la licenza della maschera per il Carnevale e permetteva di far feste, suonare e ballare. Per avere notizie più soddisfacenti sulle modalità di svolgimento della festa, bisogna arrivare all'Ottocento, coi documenti dell'Archivio Storico di Castelnovo di Sotto. Le Mascherate erano composte da sette-dieci uomini che interpretavano anche le parti femminili (fino a metà '800). La Mascherata aveva una Guida e un Direttore: quest'ultimo era colui che "inventava" l'argomento da trattare e componeva le rime; la "guida" era colui che materialmente conduceva per via le maschere e che recitava le rime. La Mascherata si recava processionalmente di casa in casa, accompagnata dai suonatori e dalla gente del paese che via si veniva radunando dietro di loro. Nell'ultima casa visitata ci si fermava per il ballo con cui si concludeva la festa.
I primi carri
Il 28 febbraio 1842 una lettera del Delegato al Governo della città di Reggio Emilia comunicava al Podestà di Castelnovo di Sotto che, in occasione delle nozze del Principe ereditario (il futuro Francesco v) con Aldegonda di Baviera e della successiva visita che i nuovi sposi avrebbero fatto a Reggio Emilia, la Comunità era intenzionata a manifestare il proprio attaccamento alla famiglia reale con una serie di festeggiamenti e una parata con carri allegorici. Ricevuta la lettera, la città di Castelnovo di Sotto non perse tempo e furono progettati due carri.
In alto Carnevale del 1923, sotto Charlot e Tempi Moderni del 1952.
La Società del Carnevale
Particolare importanza assume nel 1885 la nascita della Società per il Carnevale, con lo scopo di promuovere e coordinare i divertimenti carnevaleschi per favorire il commercio e le industrie locali. Durante il periodo fascista, nonostante la Prefettura proibisse l'uso della maschera in qualsiasi luogo pubblico, Castelnovo di Sotto ebbe ogni anno il suo Corso Mascherato, organizzato da associazioni fiancheggiatrici del Partito Fascista. Può apparire strano, ma anche nel clima acceso e politicamente aggravato che la provincia reggiana attraversava nel dopoguerra, c'era chi pensava al Carnevale: nel 1946 fu proprio per iniziativa dell'ex segretario dell'O.N.D.(Opera Nazionale Dopolavoro) che a Castelnovo di Sotto si organizzò il primo Corso Mascherato del dopoguerra. In realtà, più che di un corso, si trattò della costruzione di un unico carro dal titolo "Intervento chirurgico su Sandrone", che sfilò per le vie del paese senza concorrenti, ma già l'anno successivo i carri in concorrenza erano due. Nascevano le Scuderie, come già allora i gruppi di amici che costruivano i carri avevano incominciato a chiamarsi; tra le prime ad organizzarsi troviamo la Verdi, la Sintomo, la Novella, la Pagoda, la Maestrina.
Il Carnevale oggi. La nascita del "Castlein" e l'Associazione "Al Castlein"
Negli anni ' 90, proseguendo nella volontà di recupero e valorizzazione delle tradizioni, si giunse alla definizione di una maschera che racchiudesse i caratteri del Carnevale. Si è così dato vita al "Castlein", abitante del castello, cioè delle case del borgo all'interno delle mura del paese, che si presenta vestito da contadino, con parlata dialettale, ma nel medesimo tempo ricercata, con espressione sempliciotta o forse tonta e con occhioni spalancati, che lasciano trasparire uno spirito bonario, ma attento, sempre pronto a uno sberleffo. E' questa maschera che apre, anima e chiude il Carnevale di Castelnovo di Sotto con proclami e sproloqui di saluto, cercando di interpretare al meglio speranze, aspettative e umori dell'intera comunità.
La creazione di grandi carri di cartapesta è una vera forma d’arte a cui i castelnovesi lavorano un anno intero per onorare l'antica tradizione. L'evento è un'opportunità per visitare città e paesi vicini, per conoscere e degustare i prodotti tipici locali durante le tradizionali sfilate di carri giganti e mascherate. Da non perdere, il Museo della Maschera del Carnevale, uno straordinario patrimonio di oltre 200 pezzi, che illustra la tradizione del Carnevale di Castelnovo di Sotto attraverso l'evoluzione storica della maschera.